Cala Gonone Jazz, all’Acquario con Zappareddu, alle Grotte l’assolo di Sissoko

Un continuo scambio di vedute (e di posti) ha ottenuto l’acclamazione da parte del pubblico del Cala Gonone Jazz Festival in ogni aspetto di questo di questa insolita e frenetica esibizione di Gloria Campaner &. Un atteggiamento cordiale e ironico ha concesso di conoscere più da vicino questi giovani virtuosi, mostratisi al pubblico come interpreti del pianoforte, ma non per questo privi di una propria forte personalità; rispettosi esecutori da un lato, dissacratori dall’altro. Una rivisitazione fuori da schemi rigidi e lontana da quell’inflessibile esecuzione che rende questo genere amato e familiare. Da Prokof’ev a Debussy, passando per Chopin e Paganini – con le variazioni del compositore polacco Witold Lutosławski- i compositori lottano, si dimenano tra le dita dei due pianisti in una vorticosa ascesa verso sorprendenti e nuove elaborazioni.

Una performance incredibilmente intima e sorprendente ha travolto e trascinato gli spettatori in questo acceso confronto musicale vissuto come una trama teatrale: la sovrapposizione di voci, le uscite di scena, i monologhi, il ricongiungimento e di nuovo “il dialogo” in uno stravolgimento del genere classico che si annovera tra le migliori fusion di sempre.

Sabato 2 agosto, ripartono i traghetti dal piccolo molo di Cala Gonone in vista di una giornata ricca di impegni e intrattenimenti musicali e gastronomici. Ad attendere il pubblico alle Grotte del Bue Marino, sarà il musicista e polistrumentista maliano Baba Sissoko in un concerto che lo vedrà solo, ma non per questo impreparato a coinvolgere gli astanti attraverso la tradizione dei griot, abili depositari della tradizione orale dell’Africa occidentale, in chiave jazz, blues e soul, rafforzando l’immagine identitaria e culturale del suo ruolo di narratore con l’ausilio di strumenti popolari quali il Tama e il Ngoni.

L’acquario di Cala Gonone si prospetta amante delle diversità e delle composizioni cromatiche ospitando la Rural Electrification Orchestra alle 19,00. L’organico è guidato dal contrabbassista Massimo Spano in cui otto elementi confrontano la propria personalissima visione del jazz attraverso la sua espressione più naturale, l’improvvisazione. Il suo lato più individualista e selvaggio, coordinato con quello più strutturato imposto da questa tipologia di formazione, l’orchestra, permette allo Spanu di affrontare un esperimento che garantisca l’intesa unica di un linguaggio polimorfo. Il teatro di Cala Gonone apre il suo sipario al gradito ritorno del Tingvall Trio alle 22,00, formato dallo svedese Martin Tingvall (piano), il tedesco Jürgen Spiegel (percussioni) e il cubano Omar Rodriguez Calvo

“È appena uscito il nostro nuovo disco, abbiamo percorso nuove strade, presentato la nostra musica in tutto il mondo e io sono in attesa del secondo figlio” spiega Martin Tingvall, leader del trio. “Per noi è la seconda volta in Sardegna (la prima è stata al festival AnimaneraMediterranea) e spero ci attenderà un pubblico fresco e bendisposto nei confronti di questo nostro nuovo lavoro. In questa terra siamo alla ricerca di emozioni, cerchiamo di coglierne lo spirito vivace e, ovviamente, ci godremo gli splendidi panorami e il

I tre percorrono diverse strade del jazz, dal groove al combo, dal classic al modern senza lasciare nulla di intentato, capaci di intrattenere in maniera quasi inconscia, assecondando ognuno lo strumento dell’altro
in maniera imprevedibile e istintiva. Le composizioni di Tingvall rievocano la sua terra in un’immagine
di immutabile ed incontaminato paesaggio nordico, senza che questo renda algidi i suoi brani, mentre
l’esaltazione del contrabbasso con le sue note palpitanti e calde completa questa simbiosi sonora.

Il 1 agosto è uscito l’album “Beat” che segna un nuovo percorso del gruppo che ammicca alla musica pop, rimanendo però profondamente legati a quell’irresistibile miscela di sonorità che caratterizza questa formazione aggiungendo un particolare e singolare tocco. Il titolo di questa nuova fatica vuole comunicare l’impronta che questa collaudata formazione ha deciso di applicare al suo percorso, una pulsazione ritmica che segue all’unisono quella del cuore.

“Le novità sono dovute ad uno sviluppo dell’ improvvisazione. Abbiamo deciso di affrontare e approfondire
nuovi temi e forse la nostra fonte d’ispirazione maggiore sono state le tournée; il contatto con il pubblico ci
ha regalato nuovi spunti di riflessione, sono le persone con cui ci si confronta il focolaio della creatività.”
L’approccio personale e condiviso ai diversi generi musicali passando dal soul -la cui predilezione è divenuta
un marchio di fabbrica del trio- al rock, senza trascurare forme musicali più fruibili e plasmabili.  Nuove miscele sonore sono state messe in atto per una resa più accurata di ogni tipologia proposta, come l’uso dell’arco per il basso di Rodriguez Calvo o l’utilizzo di oggetti quotidiani come potenziali percussioni da parte di Spiegel, porteranno un nuovo significato al concetto di esplorazione, intrattenimento e improvvisazione.

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