Cagliari, in ricordo di Atzeni gli scrittori sardi insieme per uno scatto storico

Nel 2015 ricorre il ventesimo anniversario della morte di Sergio Atzeni. Per l’occasione, in collaborazione con il Teatro Stabile della Sardegna-Teatro Massimo, accogliendo con entusiasmo una proposta del fotografo Marco Alberto Desogus, l’11 gennaio, ore 15, a Cagliari l’associazione Liberos organizza una giornata particolare. Desogus intende infatti riunire in una foto tutti gli scrittori sardi. La giornata sarà dedicata al ricordo di Atzeni e alla realizzazione di questa foto “storica”.


L’eccezionale occasione di avere la quasi totalità dei narratori sardi viventi consente di promuovere un momento pubblico in cui gli autori ricordano Sergio Atzeni leggendo un proprio contributo o qualche pagina della sua opera. Tra gli omaggianti, ci sarà l’assessora regionale alla cultura, Claudia Firinu; il presidente dell’Istituto superiore regionale etnografico, Bruno Murgia e l’onorevole Massimo Bray in collegamento telefonico.

L’idea di fotografare gli scrittori sardi, indicati da molti come nouvelle vague, nasce dalla volontà di fermare “ciò che è adesso”, e ha come scopo quello di opporre una resistenza al tempo che scorre e cancella, inesorabile, ciò che è stato e la speranza che fra venti, cinquant’anni, questa foto avrà qualcosa da raccontare sulla Storia sarda. In gruppo gli scrittori insieme, forse trenta o forse tanti come i jazzisti nella celeberrima foto di Art Kane.

L’immagine farà parte di un libro fotografico (ancora in divenire) “Un mondo comune”, in cui le immagini ritraggono aspetti normali e secondari della Sardegna di oggi; comuni nel senso di consueti, ma anche nel senso di condivisi. Ci sono le badanti che prendono il caffè ai tavolini, le neolaureate felici con la corona d’alloro, le contadine imprenditrici accucciate ai piedi dei covoni, l’architetto, il venditore di giornali, l’ex impiegato di una stazione dove il treno non si ferma più, il barbone, il prete, i pescatori, l’artista e altri. Gente così normale da far nascere il dubbio che forse non varrebbe la pena ritrarla, elementi apparentemente poco significanti, che si uniscono nel comporre un mondo comune, realtà personali e private, l’immagine di quello che è ora la Sardegna.


Gli stessi scrittori, alcuni di enorme successo, fotografati così insieme, senza nessuno che acquisti una visibilità particolare, dove i volti sono livellati in modo da risultare quasi anonimi, raccontano non di sé, ma, con tutti gli altri, della forza di una terra dove ci auguriamo che l’unica speranza non sia la fuga. Proprio come Harlem del 1958, nella foto di Art Kane, non più luogo degradato da cui fuggire, ma patria dei più grandi jazzisti del mondo, ritratti tutti insieme, perfino difficili da identificare, sulla scalinata di una delle classiche case del quartiere.

Marco Alberto Desogus è autore di diversi libri fotografici: Carloforte immagini di un viaggio con Gianni Alvito Ed. Della Torre (1986); Profili – testi di Luisa Perinu Ed. Cosarda (1993); Bonaria. Il cimitero monumentale di Cagliari – testi di Antonio Romagnino, Lucia Siddi, Bebo Badas, Elisabetta Borghi. Ed. Tam Tam (2000); Da quest’altra parte del mare – testi degli artisti ritratti. Tiligù Editrice (2009); Uno sguardo su castello – testi di Maria Chiara Esposito, Gianni Olla, Milena Agus Tiligù Editrice (2010); Questa è la mia terra – testi Maria Chiara Esposito. Tiligù Editrice (2012).

L’evento è realizzato in collaborazione con il Teatro Stabile della Sardegna-Teatro Massimo. Media partner: Eja tv.

(Foto tratta da Liberos)

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