Da Osilo all’Inghilterra, Andrea Oggiano grafico con l’anima rock

Trent’anni, grafico con la passione per la musica «che svolgo come un’occupazione perché io vivo di entrambe le cose», non volendo far torto a nessuno dei suoi grandi amori ha trovato un equilibrio tutto particolare: designer dal lunedì al giovedì, rockstar dal venerdì alla domenica con la sua band Bon Giovi, in omaggio all’artista americano e al suo gruppo.

Andrea Oggiano è un creativo con l’anima profondamente rock che dal 2004 vive in Inghilterra. Grazie a una telefonata: «Ero davanti al Conservatorio di Sassari per informarmi sulle prove d’ammissione, quando mi chiamò mia madre, parrucchiera a Osilo. Quel giorno – era una bella mattina di settembre – nel suo salone c’era una compaesana, Margherita Sanciu, da anni a Sheffield che le chiese se ero interessato a un’esperienza come cameriere in Inghilterra. Mamma prese il telefono e mi interpellò subito, consapevole che la mia vita sarebbe cambiata; dopo un paio di settimane – esattamente il 6 ottobre del 2004 – ero a Sheffield e da allora sono passati più di dieci anni. Tutto ciò che è avvenuto dopo quel dialogo telefonico, lo devo a lei».

Arrivato nella cittadina inglese con, in tasca, il diploma dell’Istituto d’Arte, dal 2008 al 2012 Andrea ha studiato alla Sheffield Hallam University laureandosi in Master Design in Graphic Design and Branding: «Sono rimasto a Sheffield per dieci anni, qui mi sono formato sotto tutti gli aspetti; ho fatto il cameriere, il grafico, il commesso e il direttore di magazzino per Decathlon e, infine, l’operatore in un call center durante il periodo universitario».

Qualche mese fa si è trasferito a Havant, cittadina a sud del Paese, a due passi dal mare: «Lavoro per conto mio, sono un libero professionista. Considero la musica passione molto seria che svolgo come occupazione; sono tutt’e due importanti. Non ho una giornata tipo quanto, piuttosto, una settimana tipo: grafico dal lunedì al giovedì e rockstar – dice sorridendo – dal venerdì alla domenica. Diciamo che i primi quattro giorni sono più tranquilli, davanti alla workstation e in contatto costante con i committenti, mentre gli altri tre sono più frenetici e divisi tra spostamenti frequenti per concerti o prove. Spesso non tocco il cuscino fino alle quattro del mattino».

I risultati sono sinora ottimi, su entrambi i fronti: «Da grafico ho affrontato molte sfide; ricordo con piacere lo studio di un nuovo marchio per Justminiatures, la più grande compagnia inglese di distribuzione di bottiglie mignon. Ho potuto mettere in pratica tutte le mie abilità a livello tecnico e creativo. Per quanto riguarda la musica – continua – da cinque anni sono membro del gruppo Bon Giovi con cui ho accumulato moltissima esperienza, facendo più di 600 concerti e girando quindici nazioni. Ci esibiamo soprattutto in Inghilterra in teatri e locali di musica dal vivo ma abbiamo molte date all’estero in Russia, India e Spagna. Ovviamente in quest’ambito unisco le mie competenze: come cantante e come grafico e curo tutti gli aspetti del design, dai poster ai volantini passando per il sito e i social».

Vita col piede costantemente pigiato sull’acceleratore, senza il peso morto della routine, che ha i suoi pro e i suoi contro: «Gestisco impegni e clienti con la massima libertà, non ho un ufficio fisso e posso lavorare ovunque; di contro non hai orari. Soprattutto agli inizi bisogna avere chiare le priorità, per evitare inutili perdite di tempo; consiglio di dirottare gran parte delle spese sull’aggiornamento, risparmiando magari su altro come l’affitto di un ufficio. Sui progetti, credo che si debbano accettare gli incarichi maggiormente interessanti con committenti seri. Lo sforzo sta nel consegnare un buon lavoro, fedele a quanto richiesto perché l’affidabilità viene prima dell’originalità, soprattutto quella ad ogni costo. Ora sto aggiornando l’interfaccia del sito per una scuola di recitazione (standbymethod.com) e che avevo costruito nel 2012; il lancio avverrà prima di Natale. Sul versante musicale, con i Bon Giovi abbiamo concerti quasi ogni fine settimana sino alla fine del 2016.  Abbiamo in mente uno nuovo show specifico per i teatri con allestimenti, brani e coreografie particolari».

Il futuro è ancora lontano dall’isola, almeno per il momento: «In Inghilterra il lavoro autonomo dà soddisfazione, la meritocrazia è un valore forte e applicato diffusamente per cui chi ha potenzialità va avanti. Un domani mi piacerebbe tornare in Sardegna ma desidero avere contatti con compagnie e clienti di tutto il mondo ancora per lungo tempo, non solo nel settore grafico ma pure in ambito musicale. I miei sogni? Partecipare a un grande progetto di carattere umanitario, di forte impatto, assieme ad altri designers e, da musicista, registrare un album tutto mio con i miei pezzi e andare in tour col mio nome d’arte, Andrea Ojano. Infine vorrei mettere su famiglia e vivere con i miei cari al mare godendo di buon clima e di buona cucina».

Giovanni Runchina

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