Solidarietà e vicinanza ai colleghi dell’Unione Sarda che da due giorni si battono strenuamente per un’amministrazione regionale trasparente. Il problema ce l’eravamo posto anche noi, intorno al primo ottobre del 2012, quando al governo c’era Ugo Cappellacci e i suoi uomini dettavano legge – la loro – in enti e agenzie varie. E qualcosina in merito Sardinia Post è riuscita pure a pubblicarla. Sempre (o quasi) in solitaria. Come giustamente ricordano indignati da due giorni i colleghi dell’Unione, recuperare informazioni, dati e documenti non è facile, malgrado le norme sulla trasparenza della pubblica amministrazione varate dal governo Monti.
Ma sui vitalizi dei consiglieri regionali, tema sul quale la testata cagliaritana si è buttata a capofitto nelle ultime 48 ore, un aiutino lo possiamo dare anche noi. E lo dà anche il sito del consiglio regionale, che ben spiega i meccanismi per cui gli ex onorevoli fino alla passata legislatura – la ‘pensioncina’ è stata abolita a partire dalla consiliatura in corso – godono di un assegno mensile a partire dal 65mo genetliaco, vita natural durante. È spiegato tutto qui (guarda). Poi, certo, ci vuole un po’ di pazienza perché occorre scartabellare tra centinaia di nomi e verificare gli anni trascorsi dagli ex onorevoli nell’aula di via Roma. Tempo e fatica, ma il percorso è abbastanza agevole.
Non così è stato, ad esempio, quando si è trattato di indagare sugli uffici che la Regione ha affittato da un privato – Sergio Zuncheddu – a suon di centinaia di migliaia di euro, malgrado l’ingente patrimonio immobiliare in capo alla pubblica amministrazione. Uno spreco? Un investimento? Lo dirà la Procura, che ha aperto un’inchiesta. In quel caso anticipando il reparto investigativo del quotidiano di Cagliari.
Pablo Sole