Sardegna promozione, il bancomat della giunta Cappellacci

Il benservito al direttore di Sardegna promozione Mariano Mariani, firmato dal presidente della Regione Francesco Pigliaru, arriva a coronamento di anni memorabili. Anni in cui l’agenzia che sulla carta avrebbe dovuto occuparsi di attirare turisti e investimenti in Sardegna, si era ridotta a bancomat di feste paesane, sponsorizzazioni sulle quali indaga la Guardia di finanza e financo produzioni televisive dal successo semplicemente inesistente. Mariani spandeva e spendeva – grazie a lauti finanziamenti targati Cappellacci – e nel frattempo l’ex assessore al Turismo Luigi Crisponi era costretto a spendere due parole sulla debacle del turismo sardo.

Niente di strano, quando i milioni transitati nei conti correnti di Sardegna promozione finivano un po’ qua e un po’ là. Senza alcuna programmazione, tant’è che in alcuni casi i finanziamenti (e le raccomandazioni per la buona riuscita della manifestazione) arrivavano quando tutto era già stato svolto. Le comiche. Che ai contribuenti però non hanno mai fatto ridere. Mariani è riuscito a finanziare di tutto e di più. Partendo dalle briciole: si va dal torneo di calcetto dei vigili del fuoco a Costa Rei a un seminario di redentoristi a San Sperate, da una mostra su Gaudì a Oliena a una gita degli oratori oristanesi a Nurallao. Il turismo ringrazia. Quello norvegese, probabilmente.

Il momento forse più alto della carriera di Mariani all’interno dell’agenzia è arrivato quando si è scoperto che dietro Sweet Sardinia, sedicente reality show in onda sulla berlusconiana La5 – share medio 0,7% – c’era proprio la Regione. Dietro il pagamento di 900mila euro, Cappellacci e Mariani s’erano improvvisati produttori di format televisivi. Con soldi pubblici finiti a una casa di produzione torinese che, subito dopo, aveva puntato su Mediaset. Sarebbe interessante conoscere i dati sul ritorno turistico dell’operazione.

Sardegna promozione si è distinta comunque anche in altri campi, a partire da quello sportivo. Come dimenticare, ad esempio, il fatto che le feste (a pagamento) organizzate dall’ex presidente del Cagliari Massimo Cellino nel centro sportivo di Assemini, rientrassero nel piano di promozione della Sardegna finanziato da Mariani con 2 milioni di euro a favore della compagine rossoblù? Eppure è successo anche questo. Tutto normale, quando sono stati finanziati pure concorsi di bellezza e calendari, documentari sul culto della Madonna di Bonaria e convegni sul turismo religioso, ma pure promuovere la cucina arzachenese. Ad Arzachena.

Il commissariamento, insomma, era un atto (quasi) dovuto.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

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