Scivolone beffardo e da matita blu per la Fondazione del teatro Lirico di Cagliari. Pochi giorni fa, in una nota inviata alle redazioni e alle agenzie di stampa, l’ente elogiava gli “importanti risultati di bilancio e di attività” svolte nel 2016, “a cui corrisponde il più alto punteggio Fus (il Fondo unico per lo spettacolo del ministero dei Beni e attività culturali, ndr) conseguito dalla Fondazione”. Peccato che il punteggio menzionato (13 punti su 150, peraltro) si riferisse alle attività del 2015 e sia stato assegnato durante la riunione della commissione consultiva del ministero tenuta a Roma il 28 settembre scorso.
Dunque, la valutazione è riferita all’anno scorso, quando la Sovrintendente era Angela Spocci. Va da sé che le attività svolte dal Lirico nel 2016, curate dall’attuale Sovrintendente Claudio Orazi e dal direttore artistico Mauro Meli, saranno valutate il prossimo anno. Ipotizzando un refuso, dando la notizia avevamo inserito una nota esplicativa ma, poco dopo, è arrivata addirittura una richiesta di rettifica da parte dell’ufficio stampa del Lirico. Ora, appurata la stecca e visto che si parla di un ente che vive di sovvenzioni pubbliche, ci si attenderebbe se non un mea culpa almeno un’ulteriore precisazione. Giusto per chiarire se, a causa di un errore, ci si è attribuiti oggi un risultato che in realtà era stato conquistato ieri da altri. Si tratta in fondo di rispondere a una semplice domanda: gli “importanti risultati di bilancio e di attività” che il Lirico ha rivendicato nel comunicato dell’altro giorno si riferiscono alla gestione in corso (come sostiene la nota) o a quella che l’ha preceduta (come suggerisce la logica)?
Pablo Sole