Lilli Pruna ai pentastellati: “A far paura è un governo tenuto assieme dalle paure”

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato un intervento del deputato del Movimento 5 stelle Pino Cabras che ha risposto agli interrogativi posti dalla sociologa Lilli Pruna a quanti, da una prospettiva di sinistra, hanno votato per i pentastellati e ora li vedono al governo con uno dei leader europei della destra xenofoba, Matteo Salvini. Lilli Pruna aveva posto le sue domande in un breve post su Facebook. Con questo scritto risponde a Cabras ed espone le ragioni delle sue preoccupazioni. 

Colgo l’occasione della risposta di Pino Cabras, a me e ad altri, per aggiungere alcune osservazioni al brevissimo post su Facebook in cui semplicemente mi interrogavo sul disagio che – immagino – proveranno alcune persone di sinistra elette alla Camera e al Senato con il Movimento5stelle, trovandosi a dover sostenere questo governo e questo contratto (disagio almeno per una parte del governo e una parte del contratto).

Innanzi tutto ringrazio Pino Cabras per la sua risposta, non era dovuta né scontata. Mi preme chiarire subito che mi interrogo con molto rispetto sul suo disagio, senza livore e senza irrisione. Non ne avrei motivo, non appartengo all’area Pd, da cui provengono le invettive peggiori e più inverosimili. Semmai sento un certo sollievo (anche se preoccupato) per la liberazione dall’arroganza del governo Renzi e dai danni che ha prodotto. Tutti i diritti fondamentali (istruzione, lavoro, salute e perfino il diritto di scegliere chi mandare in Parlamento) sono stati pesantemente danneggiati (come e peggio di Berlusconi), e non basta di certo l’attenzione di fine legislatura ai diritti civili a compensare del danno, completato dai vergognosi accordi di Minniti con la Libia per fermare i migranti (che hanno davvero poco di diverso dalla violenza, per ora solo verbale, di Salvini). Non provo alcun risentimento nei confronti delle persone di sinistra che hanno votato il Movimento 5 stelle, perché capisco profondamente il loro disperato disincanto di fronte ai fallimenti del centrosinistra e anche della sinistra senza centro. Capisco e condivido anche la rabbia per il tradimento sistematico delle grandi aspettative di cambiamento dopo il drammatico ventennio berlusconiano, naufragate tra la mediocrità della nuova classe politica, la resistenza di quella vecchia (tenuta in vita proprio dal centrosinistra), e l’accolita ingorda e spocchiosa dei renziani di prima e seconda ora. Una spocchia esibita fino all’ultimo, con la decisione di guardare lo spettacolo mangiando pop-corn, come se si trattasse di un film e non dell’Italia.

Osservo però che la Lega di Salvini è – immagino – un partner di governo imbarazzante e preoccupante per il Movimento 5 stelle, anche se Salvini non è Bossi, che “si puliva il c… con il tricolore” e affermava che “la vita di un magistrato vale solo 300 lire, cioè il prezzo di una pallottola.” Questa era la Lega, quella di Borghezio e dei suoi insulti razzisti, quella di Maroni che è stato ministro dell’Interno (come oggi Salvini) senza tanta indignazione pubblica, e anche ministro del lavoro (è il padre della pessima legge 30 del 2003, attribuita a Marco Biagi che era morto un anno e mezzo prima). Salvini è un uomo della destra xenofoba, lo votano anche gli operai e il ceto popolare delle periferie urbane abbandonate, che a loro volta hanno abbandonato la sinistra (e anche la destra). Lega e Movimento 5 stelle condividono la collocazione sociale di una parte del loro elettorato, che prima votava per il PD e per la fluttuante galassia della sinistra. Sono i due movimenti, adesso, a rappresentare in parlamento questa parte di cittadini e cittadine di un paese poco istruito, molto impoverito e pieno di paure (per gli immigrati, la criminalità, la precarietà e l’insicurezza sociale). Sembrano proprio le paure di molti italiani e italiane a tenere insieme i due movimenti: la Lega le cavalca e ne esaspera soprattutto alcune (immigrati, criminalità), il Movimento 5 stelle punta ad affrontarne altre (precarietà e insicurezza sociale), entrambi additano l’Unione Europea come colpevole. Impensierisce chiunque, credo, un governo tenuto insieme dalle paure. Anche se è stato fatto veramente di tutto per crearle in tanti anni di pessima politica.

Lilli Pruna

 

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