La vera scissione del Movimento 5 Stelle

E’ un un errore attaccare Grillo e Casaleggio dal punto di vista “antixenofobo” e “antirazzista” paragonandoli ai leghisti. Li aiuta a sviare. Non aiuta a capire.

Il loro argomento (che è l’argomento perenne dei dibattiti tra i 5 Stelle quando c’è qualche deviazione dalla linea) è che l’abolizione del reato di clandestinità “non è stata discussa in assemblea con gli altri senatori del M5S, non faceva parte del programma votato da otto milioni e mezzo di elettori, e non è mai stata sottoposta ad alcuna verifica formale all’interno”.

Un argomento semplice semplice e anche in generale condivisibile: se si è stabilito un programma, lo si segue. Ovvio.

Il punto è proprio questo: il programma. Cioè un documento politico che elenca una serie di obiettivi ma non dice ai militanti e ai parlamentari come regolarsi davanti a ogni singolo problema del Paese o del mondo. Non è un limite del programma del Movimento 5 Stelle, ma un limite strutturale di qualunque programma.

I programmi dei partiti, di tutti i partiti, hanno una “parte non scritta”, una parte che si dà per presupposta. Nel programma del Movimento 5 Stelle (come di qualunque partito) non c’è una norma che dice: “Gli aderenti si impegnano a non uccidere il prossimo”, ma non si è mai sentito un killer difendersi sostenendo che il partito non glielo impediva. Sì, è un accostamento paradossale. Ma serve a chiarire cosa si intende per “parte non scritta del programma”: si intendono regole, comportamenti, valori, precetti morali etc che si danno per scontati.

Se la Lega presentasse in commissione un emendamento per il ripristino dello schiavismo e i parlamentari del suo movimento votassero contro, Beppe Grillo li redarguirebbe sostenendo che la questione non era nel programma? Molto improbabile.
Invece redarguisce i due senatori che hanno presentato l’emendamento per l’abolizione del reato di clandestinità. I quali “non hanno seguito il programma”. Non l’hanno seguito per fare un dispetto?Difficile. Molto più probabilmente hanno ritenuto che l’indignazione per l’essitenza del reato di clandestinità fosse parte integrante della parte ‘non scritta’ del programma del Movimento 5 Stelle. E quando Grillo e Casaleggio li attaccano, non stanno contestando una violazione al “Regolamento”, ma stanno ammettendo pubblicamente che è avvenuta una scissione, la più netta, la più irreversibile, all’interno del loro Movimento. C’è una parte considerevole di quanti l’hanno votato che riteneva “presupposti” alcuni principi fondamentali (delle Costituzione, della dichiarazione dei diritto dell’uomo) che invece loro, i fondatori, non condividono o ignorano.

G.M.B

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