Lo strano caso del consigliere regionale che contesta a Pigliaru i risultati di Cappellacci

Sarà anche uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Perciò non ce ne voglia il capogruppo dei Riformatori sardi in consiglio regionale Dedoni Attilio Maria Antonio, ma dall’aspirante statista che ha in mano le magnifiche e progressive della nostra amata Isola ci saremmo attesi qualcosa in più. Per esempio che si accorgesse della differenza tra il 2015 e il 2012.

Spieghiamo. Sono le 18.05 del 24 luglio quando Dedoni affida alle redazioni un durissimo comunicato stampa (leggi) con cui commenta i dati del Crenos sul turismo in Sardegna “abbandonato a se stesso per incapacità di chi governa”, scrive il consigliere regionale. E giù fuochi d’artificio e cannonate ad alzo zero. Figurarsi: i contenuti dello studio presentato ieri mattina a Cagliari non sono certo lusinghieri, anzi.

C’è però un piccolo, piccolissimo problema: i dati si riferiscono al 2012. E fotografano l’effetto, chiaramente, delle politiche attuate negli anni precedenti. In quell’anno infausto (per il turismo) capitava che: dal 2009 il presidente della Regione fosse Ugo Cappellacci; Attilio Dedoni stava in maggioranza; l’assessore al Turismo si chiamava Luigi Crisponi. Dei Riformatori. Alla fine, insomma, il risultato è un involontario mea culpa.

Una comica, da far proprio sbellicare. Ancor di più quando l’onorevole Dedoni, probabilmente stizzito dal fatto che i giornali non abbiano dedicato manco un piccolo spazietto all’impietoso intervento, torna alla carica e alle 13.22 del 25 luglio invia nuovamente alle redazioni l’infuocato papello. Gli danno una mano anche i colleghi di partito, che intorno alle 12 pubblicano l’intervento integrale sulla pagina Facebook dei Riformatori. Bingo.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

 

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