Antonio, Ugo e la Zona franca. Farsa in un solo atto

Ricostruzione immaginaria (ma non troppo) di una telefonata riservata tra il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci e il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani.

“Facciamo così: tu, per fare prima, vieni a trovarmi ufficialmente a Roma ed io ti ricevo. Perché vieni? Ma che domanda! Vieni per chiedermi qualcosa di importante, ovviamente. Io ti accolgo e ti rispondo all’istante: va bene, accolta la tua richiesta. E tu allora torni in Sardegna e dai la bella notizia: abbiamo la Zona Franca Integrale. Magari fai pure una conferenza stampa”.

Chi parla è Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea. Chi ascolta è Ugo Cappellacci, presidente della Regione Sardegna.

Cappellacci è, come al solito, entusiasta. E dice tra sé e sé: come non averci pensato subito! Ma se era così semplice perché attendere tanto tempo per raggiungere il prestigioso risultato? Ho pure fatto quella pessima figura con la lettera indirizzata alla Commissione europea. E con  i funzionari di Bruxelles che m hanno detto, e avevano ragione, che avevo sbagliato indirizzo e contenuti. Pensare che bastava rivolgersi all’amico Tajani!

Ma gli viene un dubbio. E l’istruttoria? Questa benedetta istruttoria europea che manca, dato che non può nemmeno cominciare senza la richiesta del governo italiano: “E che gli dico io ai sardi – domanda infatti a Tajani – che l’istruttoria l’hai fatta tu da solo? E poi il Codice doganale è appena stato approvato e sta per entrare in vigore. Ti prego, Antonio, aiutami!

“Ma dai Ugo, non ti ha insegnato niente Berlusconi? Una notizia la si può costruire dal nulla. Non ci sono istruttorie da fare perché il Codice doganale europeo, lo sai bene, ormai è stato approvato, e anche dopo una lunghissimo percorso. Basta che tu venga a Roma e mi faccia una richiesta a voce, ma lontano dalle orecchie indiscrete degli altri commissari. E io ti risponderò che la Commissione europea non è contraria alla tua richiesta ma attende che venga fatta propria dal governo italiano e spedita a Bruxelles. Ti pare poco? Darà l’idea che il gioco è stato riaperto”.

Tajani, un po’ spazientito, aggiunge: “Ovviamente non ti posso mettere niente per iscritto, perché la Commissione europea la questione non l’ha nemmeno affrontata. Io parlerò di Zona Franca lasciando da parte l’aggettivo integrale. Sai com’è, qua sono molto severi e potrebbero non capire questa mia estemporanea dichiarazione: non vuol dir nulla, è vero, ma potrebbero prenderla male”.

Cappellacci non è del tutto convinto. Attorno e lui ci sono gli uomini del suo staff e alcuni consulenti. Ha messo il vivavoce e tutti hanno sentito il discorso di Tajani. Gesticolando gli fanno notare che dire di essere non contrari, non significa necessariamente dire di essere favorevoli. 

“Ma non si potrebbe dire direttamente – sibila Cappellacci, insinuandosi con cautela nel fluente e sicuro parlare del commissario europeo – che la Commissione è  favorevole anziché dire non contraria, già che ci siamo?”

Non contrario vuol dire che si può anche essere favorevoli – è la risposta e tu devi giocare sull’equivoco, sai benissimo di cosa parlo. Esattamente come quando qualche sindaco rompiballe ti chiede un finanziamento per il suo comune e tu, per levartelo dai piedi, gli dici che non sei contrario. Puoi anche spingerti fino a dire che la Commissione europea è verosimilmente favorevole alla Zona franca integrale, ma che tutto dipende dal governo. Così spostiamo l’attenzione della gente su Letta e facciamo intendere che se questa cosa non arriva a Bruxelles la colpa è di Roma. E puoi tenere l’argomento vivo per i prossimi mesi, campagna elettorale compresa”.

“Ho capito – esulta Cappellacci -. E’ come un triangolo: il primo lato da Cagliari a Roma, il secondo da Roma a Bruxelles ed il terzo da Bruxelles a Cagliari. Tu mi stai dicendo di tracciarlo però all’inverso: da Bruxelles a Cagliari il primo lato, il secondo da Cagliari a Roma ed il terzo da Roma a Bruxelles. Caspita, un triangolo finto, ma sempre di triangolo si tratta. Certo, la gente non ci capirà niente. Ma che importa, andranno tutti alle pompe di benzina chiedendo il prezzo scontato dalle accise e a fare la spesa convinti di non pagare l’Iva. Dirò che è colpa del governo!”

“Bene Ugo, come vedi dal nulla abbiamo costruito una notizia che distrarrà i tuoi conterranei sino al prossimo febbraio. Un colpo da maestri. Dai, prepara i biglietti, però, ti aspetto. E ricorda: non contraria cioè verosimilmente favorevole. Non confonderti, mi raccomando!”

Raggiante, Cappellacci sta per salutare il potente amico e abbracciare collaboratori e consulenti, ma Tajani non ha ancora concluso: “E, caro Ugo, ricordati anche di indicare le porzioni di territorio interessate e i contenuti delle norme da richiedere. Non crederai davvero che l’Europa ti regalerà la Zona Franca Integrale?”

Carlo Mannoni

 

 

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