Antoni Simon Mossa e la tutela del paesaggio urbano

Pubblichiamo uno scritto di Antoni Simon Mossa risalente al 1969. Il tema – la tutela del paesaggio urbano – è uno dei nodi del confronto politico in vista delle elezioni amministrative. Colpisce l’attualità delle considerazioni del grande intellettuale scomparso nel 1971.

In Sardegna le risorse paesistiche sono notevoli tanto sulle coste come nell’entroterra, cui è doveroso aggiungere l’aspetto dei nuclei abitati ad insediamento antico, che si inserisce stupendamente nelle zone di maggior interesse. Il pericolo di aggressione al paesaggio, dal quale ci si difende con i piani territoriali paesistici, rappresentato dall’avanzata del cemento è presente in Sardegna tanto sulle coste e nei territori vergini, quanto nei nuclei abitati, ove un’edilizia e un’urbanistica balorde stanno lentamente distruggendo i valori ambientali più genuini. Sulla conservazione di tali risorse che hanno per il turismo un valore incalcolabile, l’amministrazione regionale non ha dimostrato, almeno sino ad oggi, alcuna particolare sensibilità. Ma nemmeno, purtroppo, le stesse Soprintendenze ai Monumenti e Gallerie hanno saputo difendere tali elementi di paesaggio umano, preoccupandosi quasi esclusivamente del paesaggio naturale e di qualche monumento sparso.

Riteniamo, al contrario, che proprio il paesaggio urbano che si è conservato in moltissime località, soprattutto in quelle a vocazione turistica, debba essere difeso con vincoli assai forti, come del resto hanno proposto in tutto o in parte gli stessi piani turistici regionali. Con la politica dei nuovi programmi di fabbricazione, resi obbligatori dalla Legge 765, non vi è dubbio che si corre il rischio, ove le Soprintendenze e il Governo Regionale non agiscano di conserva e in perfetto accordo, di snaturare completamente alcune zone di interesse notevolissimo, in cui, come dicevamo, il paesaggio umano costituisce il necessario complemento di quello naturale. Tale problema non è stato nemmeno sfiorato in campo assembleare, e ciò perché miraggi di sviluppo economico, su rapporto sbagliato, in quanto basato su raffronto con altre zone del continente aventi caratteristiche completamente diverse, hanno accecato del tutto il “visus” dei consiglieri regionali, facendo loro dimenticare, se non ignorare, risorse di tipo differente, ma altrettanto valide per lo sviluppo dell’economia isolana.

Se nella nuova legge urbanistica non si terrà nel dovuto conto la difesa ambientale, necessario corollario urbanistico (a parte i conflitti di competenza tra Stato e Regione), si continuerà ad operare in modo negativo, in quanto verranno cancellate molte delle risorse che invece appaiono fondamentali, anche se complementari a quelle del paesaggio naturale. Ma la politica turistica regionale dovrà soprattutto articolarsi in un approfondimento dei problemi economici direttamente e indirettamente legati al turismo, all’organizzazione in parallelo dei trasporti e della ricettività, alla programmazione delle opere infrastrutturali secondo scale prioritarie chiaramente precisate e in rapporto al piano di sviluppo globale, al coordinamento generale di tutte le attività connesse col turismo.

Antoni Simon Mossa

(Da Realtà del Mezzogiorno. De Luca Editore. Roma, novembre 1969.

(Nella foto: le “Torri” di Santa Gilla come sfondo della necropoli punica di Tuvixeddu. Dal sito del Gruppo di intervento giuridico.)

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