Alla Regione la matematica è un’opinione

In principio fu l’Ente minerario sardo. Correva l’anno 1997 quando azienda e sindacati, per sfoltire l’organico, firmarono un accordo con cui si incentivava l’esodo dei dipendenti dietro il pagamento di una buonuscita. Per calcolarla, si ricorse a una formula (dove MM sta per mensilità rimanenti alla pensione):

Indennità incentivazione = [12+(0,417 * MM)]*Retribuzione annua lorda/12

Sedici anni dopo, nel 2013, lo stesso modello fu applicato alla Fluorite di Silius. Il consiglio regionale approvò una norma bipartisan e nel testo, “per non creare disparità di trattamento con i lavoratori Emsa”, dice la legge, venne riportata la stessa formula del 1997. Ma con un dimenticanza: saltarono le due parentesi quadre:

Indennità incentivazione = 12+(0,417 * MM)*Retribuzione annua lorda/12

Non si tratta di una cosa da poco. Come insegnano i professori di matematica agli studenti che muovono i primi passi nell’algebra, le parentesi quadre indicano l’esatto ordine delle operazioni da eseguire all’interno di un’equazione. Senza le parentesi, il risultato cambia.  E infatti, giusto per fare un esempio, se con la formula del 1997 un lavoratore incassava 80mila euro, con quella del 2013 ne ottiene 50mila.  Un bel risparmio per le casse della Regione: tra i 500mila e i 700mila euro.

Ricapitoliamo: la “volontà politica” era quella di non creare disparità. Ma la norma – senza alcun dubbio: è pura matematica – le crea. Determinando, però, un vantaggio per la parte pubblica (il risparmio). Che fare?  Una soluzione sarebbe correggere la formula, se si ritiene che si è trattato di un errore materiale, e reinserire le parentesi quadre. Ma non è questa la soluzione che viene adottata. La legge resta così come è, e gli uffici la interpretano nel senso della “volontà politica”. Che, evidentemente, prevale anche sull’algebra. Risultato finale: addio al risparmio tra i 500mila e i 700mila euro. 

Storia finita? Macché. Pochi mesi fa, il 23 dicembre 2015, il Consiglio approva una nuova norma e ancora una volta riprende la formula del 1997. Non solo, questa volta ha anche l’accortezza di non dimenticarsi le due parentesi quadre. Solo che – colpo di scena – le mette da tutt’altra parte: non all’interno dell’equazione, ma ai lati. E, ancora una volta lo insegnano i professori di matematica, messe là non cambiano nulla:  sono come due smile o due vasi di ficus. Ecco, infatti, la nuova formula:

Indennità incentivazione = [12+(0,417 * MM)*Retribuzione annua lorda/12]

La formula, come si vede, è identica a quella sbagliata del 2013. Come sarà applicata questa volta? Ci sarà una seconda interpretazione politica dell’algebra? O il conto sarà fatto seguendo le regole come risultano dalla formula adottata e si arriverà a un risparmio? Agli uffici l’ardua sentenza. O alla Corte dei Conti?

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

 

 

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