Vertenza Sardegna, bordate a Gentiloni da Partito dei Sardi e Forza Italia

“Il Governo italiano come il cane dell’ortolano: non fa e non lascia fare”. Comincia così la nota stampa diffusa dal capogruppo del Partito dei Sardi, Gianfranco Congiu, sul vertice di ieri a Palazzo Chigi nel quale il governatore Francesco Pigliaru ha (ri)portato sul tavolo del premier Paolo Gentiloni la ‘vertenza Sardegna’. Congiu scrive: “C’era bisogno di questa patetica ammuina per rendersi conto che, a bocca di Finanziaria, il nostro interesse a sterilizzare gli accantonamenti cozzasse inevitabilmente con quelli, opposti, del governo di Roma?
Se gli accantonamenti del 2017 che ci hanno fatto gridare allo scandalo, “pesavano” circa 3,9 miliardi, quelli del 2018 peseranno quasi 5 miliardi e mezzo, con un aggravio per la Sardegna di ulteriori 152 milioni (rispetto ai 684 del 2017). Il capogruppo del Pds dice ancora: “Di fronte ad un quadro così definito cosa potevamo attenderci se non un garbato invito a riprendere la via del rientro? Ora, essendo abbondantemente certificato che il governo non voglia muovere un passo in più rispetto al consentito, resta da interrogarsi su come interpretare questo momento. Non vedo altre opzioni: o si alza clamorosamente il tiro o si china il capo. Escludo la seconda”.

Sul vertice a Palazzo Chigi che ha deluso lo stesso Pigliaru – il presidente della Giunta lo ha detto ieri in un prima dichiarazione (leggi qui) e lo ha confermato oggi tornando sull’argomento (leggi qui) – è intervenuto anche il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci: “Il Governo scippa 3 miliardi e 300 milioni alla Sardegna, Pigliaru ringrazia per la disponibilità e il segretario regionale del Pd applaude. La verità è che è stato lo stesso Pigliaru a permettere allo Stato centrale di rompere il salvadanaio dei sardi e portare via i soldi, firmando l’accordo patacca del 2014 con Renzi e ritirando tutti i ricorsi. Al Ministero delle Finanze stanno ancora ridendo e brindano quando sentono i nomi di Paci e di Pigliaru, che hanno permesso di fregare la Sardegna con tanta facilità”.

Così Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori: “Dopo essere tornato da Roma, ancora una volta, a mani vuote, il presidente Pigliaru torna a minacciare il Governo ‘amico’ del centrosinistra di alzare la voce. Ma la vertenza sugli accantonamenti, o meglio sulle entrate erariali spettanti alla Sardegna, è aperta ormai da troppi anni e da parecchio tempo: abbiamo fatto l’abitudine a sentirgli dire che la prossima volta alzerà la voce. Perché ci sarà sempre una prossima volta, ma la voce di chi dovrebbe rappresentare gli interessi dei sardi, ahimè, si fa sempre più flebile, tanto che ormai viene da dubitare se in questi vertici romani la controparte riesca a udire quali sono le nostre rivendicazioni”.

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