Vertenza entrate, Paci: “Settimana prossima soluzione su riserve erariali”

La settimana prossima potrebbero essere trovate le soluzioni tecniche per le quali alla Sardegna non devono essere applicate le riserve erariali perché esiste una sentenza della Corte Costituzionale che ribadisce quanto espresso nello Statuto autonomistico. Lo ha annunciato l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, rispondendo in Aula a due mozioni presentate sulla vertenza entrate e sull’intesa Stato-Regione per il pareggio di bilancio nel 2015 con l’eliminazione dei vincoli di spesa del patto di stabilità. Nel frattempo – anche se la Giunta non ha deciso sul punto – potrebbe farsi strada l’ipotesi di utilizzare i 604 milioni di euro, che dovrebbero essere riconosciuti alla Sardegna dal 2010 al 2013 (più 150 mln del 2014) per chiudere la vertenza entrate, per abbattere il debito pubblico dell’Isola che vale attualmente circa un miliardo e mezzo.

“La compartecipazione delle entrate sta già funzionando e vale tra i 5,7 e i 5,9 miliardi all’anno, anche di più prima della rinuncia all’Irap, perchè l’articolo 8 dello Statuto è immediatamente prescrittivo – ha spiegato Paci – Mentre restano fuori quattro piccole voci sulle quali non è stato definito il metodo di calcolo per un ammontare appunto di 604 milioni: l’Ires maturata dalle aziende che hanno sede legale fuori dalla Sardegna ma stabilimenti nell’Isola, alcuni giochi, come il Superenalotto, e le cosiddette riserve matematiche, quote sulle assicurazioni stipulate in Sardegna. Questo per quanto riguarda l’arretrato ma prima – ha chiarito l’assessore – chiediamo il riconoscimento per il 2015. Se risolviamo questo, dopo staremo attenti e pronti a ribattere a provvedimenti come il recente decreto del Mef”. “Eravamo pronti a ritirare i ricorsi sul patto di stabilità e sugli accantonamenti – ha ricordato Paci – senza rinunciare a quelli sulle riserve erariali e sulle entrate, ma è successo un incidente con il decreto che ha imposto alla Sardegna le riserve erariali. Così abbiamo aperto un durissimo contenzioso e il governo ha già detto che i patti erano che le riserve non si dovevano applicare”.

Intanto il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegna la Giunta a proseguire nel confronto con il Governo sulle riserve erariali, non ritirare i ricorsi nelle more di un esito negativo della trattativa e avanti con la vertenza sulle entrate relativa a Ires, giochi e riserve matematiche. Nel documento si chiede anche all’Esecutivo Pigliaru di promuovere, in caso di esito negativo della trattativa con il Mef sulle riserve erariali, un ricorso per illegittimità del provvedimento che sottrae le maggiori entrate alla Sardegna.

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