Vertenza Alcoa, De Vincenti: “Glencore deciderà entro due settimane”

Ancora due settimane poi, presumibilmente, si conosceranno le decisioni definitive che la multinazionale svizzera Glencore si sta apprestando ad assumere in merito all’acquisto dello stabilimento di alluminio primario di Portovesme, oggi di proprietà del colosso americano Alcoa. Questo, in buona sostanza, è quanto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Claudio De Vincenti, coadiuvato dalla sottosegretaria del Ministero dello Sviluppo Economico Teresa Bellanova, ha comunicato nella tarda mattinata di oggi ai segretari nazionali dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil, ai segretari territoriali del Sulcis Iglesiente e ai delegati della RSU dello stabilimento. De Vincenti ha ribadito e confermato ai sindacati che le interlocuzioni da parte dell’Esecutivo con i massimi vertici della Glencore sono continue e finalizzate a superare le criticità ancora presenti, rivolte in particolar modo al costo dell’energia e alla durata delle tariffe elettriche. Indiscrezioni politiche riferiscono che lo stesso premier Matteo Renzi avrebbe incontrato personalmente, nei giorni scorsi, i massimi vertici della multinazionale svizzera. Resta da vedere se le rassicurazioni fornite dal Governo italiano, che ora ha in mano direttamente la lunga e estenuante vertenza, saranno in grado di “convincere” gli svizzeri a sciogliere le riserve e rilevare, di conseguenza, lo stabilimento sulcitano. Durante l’incontro De Vincenti ha anche confermato il continuo interesse da parte dell’altro soggetto industriale interessato a subentrare nello stabilimento, la svizzera Sideralloys, al quale il Governo ha richiesto di formalizzare le intenzioni con la presentazione di un piano industriale. Per contro la Sideralloys ha richiesto di poter accedere ai dati e poter visionare gli impianti.

Saranno quindi altre due settimane di passione quelle che si apprestano a trascorrere i lavoratori Alcoa che continuano con il loro presidio dinnanzi allo stabilimento. Settimane e mesi passati nella più totale incertezza del domani. Tempo prezioso anche dal punto di vista degli ammortizzatori sociali, i quali sono già terminati per molti di loro e molti altri termineranno di usufruirne entro pochi mesi. I sindacati dal canto loro ribadiscono l’assoluta necessità, per il Sulcis Iglesiente, di far ripartire il polo industriale di Portovesme. Unica reale possibilità immediata di riscatto economico per il territorio. “In nessun caso prendiamo in considerazione la possibilità che questi stabilimenti possano essere dismessi, afferma Roberto Puddu, segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente. Se nella più sciagurata ipotesi la Glencore dovesse ritirarsi, aggiunge Puddu, dovrà essere il Governo italiano a farsi carico delle sorti di questi stabilimenti e delle migliaia di famiglie che da queste industrie hanno tratto fino ad oggi sostentamento, creando ricchezza a loro volta e facendo progredire un territorio senza alcuna alternativa credibile. Perlomeno nell’immediato”.

Carlo Martinelli

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