“La Giunta Pigliaru vuole passare alla storia, vuole un nuovo ignobile Editto delle Chiudende“. Il Gruppo d’intervento giuridico va all’attacco della Giunta per il nuovo disegno di legge sugli usi civici. La deliberazione, non ancora disponibile sul sito istituzionale della Regione, è del 25 ottobre e modifica la legge regionale del 1994. “In pratica, la Giunta propone che i terreni appartenenti ai demani civici siano sclassificati – cioè sdemanializzati – ma la perdita della tutela paesaggistica sarebbe sospesa in attesa delle verifiche svolte dal Ministero per i beni e attività culturali e del turismo e della Regione nell’ambito degli accordi di copianificazione propri della pianificazione paesaggistica”, spiega Stefano Deliperi. “Un pastrocchio sul piano giuridico (non si comprende a qual titolo quelle aree sarebbero tutelate con il vincolo paesaggistico pur avendo perso la qualifica demaniale civica), un vero e proprio furto ai danni delle collettività locali, che sarebbero depauperate di terreni del proprio demanio civico senza nulla in cambio”.
Deliperi ricorda anche che la legge precedente, quella dell’aprile 2016, è stata sottoposta al giudizio della Corte costituzionale: il Governo Renzi ha impugnato la norme che dispongono nuove ipotesi di sdemanializzazione di terreni a uso civico dai demani civici. “Queste norme regionali, proposte e votate da una maggioranza trasversale sovranista e di centro-sinistra, violano le competenze statali esclusive in materia di tutela dell’ambiente, come già riconosciuto con la sentenza della Corte costituzionale che dichiarò illegittima la legge regionale Sardegna n. 19/2013 di analogo contenuto”. “I demani civici e i diritti di uso civico delle collettività locali, che costituiscono circa un quinto della Sardegna, vanno difesi dalle vergognose operazioni speculative fin troppo spesso sostenute da iniziative politiche di ben basso profilo”, conclude Deliperi.