Università, specializzandi di medicina senza borse di studio: è polemica

E’ bufera, anche politica, sul mancato finanziamento della Regione Sardegna delle borse di specializzazione per i giovani medici, che per il 2015 sono rimasti a secco. Entro il 25 maggio l’amministrazione di viale Trento avrebbe dovuto comunicare al Miur gli eventuali contratti aggiuntivi, ma il relativo capitolo della Finanziaria per il 2015 è ancora a zero. Con una vertenza nazionale, le associazioni dei giovani medici hanno ottenuto dal ministero 20 borse aggiuntive per gli atenei di Cagliari e Sassari, passando così dalle 164 del 2014 – primo anno dell’applicazione della graduatoria nazionale per i contratti – a 192 di quest’anno. Dal 2010 al 2013, invece, la Regione aveva garantito tre milioni di euro per il primo anno destinati a 137 borse di studio aggiuntive, mentre con la Finanziaria 2014 si era scesi a 102. Lo scorso 29 aprile la Giunta aveva annunciato che si era trovata una soluzione al problema in accordo con l’Università, ma il milione di euro in più su fondi europei (Fse) è vincolato e si è tornati punto e a capo. Il 4 giugno in un’infuocata assemblea dei giovani medici, alla presenza del rettore dell’Ateneo di Cagliari, Maria Del Zompo, si è lanciato l’ultimo appello alla Giunta per salvasse le borse regionali.

Nel frattempo il rettore ha preso l’impegno di destinare dei fondi per garantire i tirocini interni alle cliniche ai giovani laureati che quest’anno non riusciranno ad entrare nelle scuole di specializzazione e di avviare a breve corsi di preparazione alle selezioni nazionali. Ma le polemiche e la rabbia degli specializzandi non si placano, alimentate anche dalle dichiarazioni dell’assessore della Programmazione Raffaele Paci comparse oggi sulla stampa. “Regioni come la Puglia, non a Statuto speciale come la nostra – dice Mariano Girau, referente per aspiranti specializzandi Sigm – hanno finanziato contratti aggiuntivi vincolandoli ai residenti da almeno 3 anni”. “Smentiamo quanto dichiarato dall’assessore Paci – aggiunge il vice presidente Sigm Carlo Piredda – evidentemente poco informato sulla preparazione dei laureati in medicina, in quanto i giovani medici sardi hanno dimostrato già nel concorso nazionale dello scorso anno di entrare in prestigiosi atenei non sardi. Quello che più meraviglia – sottolinea – è il fatto che questa decisione va in netto contrasto con quanto l’assessore della Sanità Luigi Arru aveva promesso alle nostre delegazioni nei diversi incontri che si sono succeduti dal suo insediamento, nei quali aveva garantito il finanziamento delle borse regionali e l’impegno concreto nel tutelare i residenti sardi”. E se il centrodestra attacca la Giunta Pigliaru, con il consigliere Fdi Paolo Truzzu che chiede chiarimenti ad Arru e Paci e, se non arriveranno, le dimissioni dei due esponenti dell’Esecutivo, e l’ex governatore Ugo Cappellacci parla di “vergognosa amnesia della Giunta Pigliaru”, a suscitare scalpore è la presa di posizione del Centro democratico che sostiene la coalizione di centrosinistra. Il leader di Cd, Roberto Capelli, bolla come “sconcertanti” le dichiarazioni di Paci. “Da professore universitario di lungo corso – argomenta – dovrebbe rispondere, e non domandare, il perché i nostri studenti non superano i concorsi nazionali. Non sicuramente per loro demerito. Così come dovrebbe capire, da assessore, il perché la Sardegna è tra quelle poche regioni che finanziano contratti aggiuntivi. È sempre più evidente il limite tra tecnicismo e politica”. Da qui l’appello di Capelli: “da politico, da sostenitore di questa maggioranza, da sardo invito l’assessore al Bilancio a provvedere immediatamente a garantire le corrette coperture finanziarie”.

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