Spesi 12 milioni per dare l’assegno di fine mandato a 129 consiglieri

Per pagare l’assegno di fine mandato a 129 consiglieri regionali sono stati spesi 12 milioni. Davanti a tutti, Tore Amadu a 310.016,59 euro.

Dodici milioni di euro spesi per dare l’assegno di fine mandato a 129 consiglieri regionali. Sei milioni sono stati assegnati nel 2009, quando si è conclusa la XIII legislatura; altrettanti gli uffici di via Roma li hanno versati questo marzo, alla fine del quinquennio Cappellacci. In cima alla classifica c’è Tore Amadu, l’ex Dc del Pdl (con un passaggio nell’Udc) che ha beccato 310.016,59 euro per cinque legislature. Sempre con lo stesso numero di mandati, ecco Paolo Fadda (Pd) a 283.104,71 euro e Pasquale Onida (ex Dc di Fortza Paris) a 280.617,85. Segue Giovanni Giagu (Pd) con 263.515,98 euro e vent’anni di carriera nell’Aula di via Roma. Ma il record dell’assegno di fine mandato più alto spetterà a Mariolino Floris (Uds) e Giorgio Oppi, quando pure loro appenderanno al chiodo le scarpette della politica: entrambi superano le cinque legislature e per tre di queste hanno già preso rispettivamente 210.489,47 euro e 186.735,1.

L’elenco dei consiglieri che hanno portato a casa l’assegno di fine mandato è online sul sito del Consiglio regionale, alla voce ‘Trasparenza’. Qui la XIII legislaturaqui la XIV. Il calcolo è fatto in base all’articolo 26 dello Statuto speciale della Sardegna: la liquidazione somma una mensilità per ogni anno da consigliere. Con un eccezione: chi ha avuto la fortuna di essere eletto nella XII legislatura, col sardista Efisio Serrenti presidente dell’Aula, ha visto lievitare l’assegno perché sono state riconosciute 12 mensilità per cinque anni di mandato.

Oltre al sestetto dei colonnelli, ci sono i consiglieri della quota 260mila euro per 4 mandati. Nel dettaglio, l’ex presidente del Consiglio Claudia Lombardo (Forza Italia) a 260.308,53 euro e Sergio Milia (Udc) a 260.279,29, ex assessore alla Cultura e alla Pubblica istruzione. Sempre sopra i 200mila euro, per tre mandati, figurano il socialista Peppino Balia a 213.778,68 euro, più gli azzurri Alberto Randazzo e Nicola Rassu ex equo a 210,489,47. Randazzo è ancora consigliere, mentre Rassu, assessore uscente all’Urbanistica, non si è ricandidato dopo 15 anni di politica in Regione. Cifra identico anche per Renato Cugini (Sinistra autonomista) e Antonello Liori (ex Pdl dei Fratelli d’Italia) a 213.778,68 euro. Seguono Nello Cappai (Udc) a 210,489,47 euro, Roberto Capelli (Centro Democratico) a 201.428,74 e Siro Marrocu (Pd) a 207.224,64.

Andrea Biancareddu (Udc) – assessore uscente all’Ambiente, uno dei trombati delle Regionali di febbraio nonché pensionato a 48 anni (per lui 5.100 euro netti al mese) – ha messo in tasca 240.311,19 euro per quattro legislature (è arrivato in Consiglio giovanissimo, nel ’94, poi l’ingresso nel partito di Oppi).

La liquidazione più bassa tra tutti 129 consiglieri l’hanno presa Giuseppe Stocchino (Rifondazione) e Giuseppe Tupponi (Udc): per loro, che sono due ripescati dell’Aula con pochi mesi di legislatura, 8.502,37 euro. Va comunque detto che di quei 12 milioni una parte sono i contributi versati dagli stessi rappresentanti dell’Aula. 

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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