Specialità sarda, il Psi chiede la cancellazione. Rivolta alla Camera

Il capogruppo del Psi alla Camera chiede la cancellazione della specialità statutaria della Sardegna. Guida la rivolta il deputato Roberto Capelli.

La specialità autonomistica della Sardegna è di nuovo in bilico. Con un emendamento al dl di riforma costituzionale in discussione alla Camera (al momento in commissione), il capogruppo del Psi, Marco Di Lello, chiede la cancellazione dello Statuto isolano. La levata di scudi è partita. A guidarla il deputato Roberto Capelli, leader del Centro Democratico sardo. “Auspico – si legge in una nota – una decisa e unanime bocciatura di emendamenti di tale natura, in attesa che ben altri uomini e donne di diversa cultura e valori sappiano riscrivere regole sociali all’altezza della nostra attuale Costituzione italiana”.

L’emendamento della discordia è stato presentato per l’articolo 29, quello che nel dl 2.613 del governo Renzi modifica l’articolo 116 della Carta sulla specialità statutaria, riconosciuta a cinque Regioni. Tra cui appunto la Sardegna. Capelli ne fa intanto una questione politica. E ricorda: “Col Psi, nel listino della nostra Isola, è stato eletto il deputato campano Lello Di Gioia” che, al momento, non risulta esserci opposto all’emendamento del proprio capogruppo.

Il dl 2.613 rientra nel pacchetto di riforme col quale il premier vuole cambiare volto anche al Parlamento, attraverso l’eliminazione del bicameralismo perfetto. Ma Capelli torna sulle modifiche all’articolo 29 e aggiunge: “Da un’attenta lettura di questi emendamenti si evince la bassa qualità delle proposte, nella gran parte dei casi mosse da un evidente campanilismo o dalla ricerca di un attimo di notorietà. In altri, ecco la necessità di cavalcare l’onda del tutti contro tutti, di stampo leghista e orientata alla conquista di un effimero consenso, come se la soluzione alla crisi economica, sociale, culturale, etica e morale stesse nell’erigere barricate intorno al confine del proprio giardino di casa”.

Il deputato sardo scrive ancora: “Mi sembra superfluo ripercorrere le ragioni, di ieri e in particolare di oggi, che giustificano l’autonomia sarda, della quale comunque dobbiamo essere noi tutti maggiormente e responsabilmente all’altezza. Voglio però chiarire che mai come stavolta è necessario dire Fortza Paris, usando un grido che per alcuni firmatari degli emendamenti sarà solo un cinguettio fa misura di sardi. Invece oggi dovrebbe valere per l’Italia intera”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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