Soldi per le periferie bloccati da Roma, ‘punito’ pure Carbonia (Comune M5s)

Dalla Giunta al Consiglio regionale, passando per i Comuni: si alza forte in Sardegna la protesta contro l’approvazione in Senato dell’emendamento al decreto Milleproproghe con il quale vengono per ora congelate le risorse del bando periferie. A rischio ci sono circa 130 milioni di euro per la riqualificazioni delle zone degradate dell’Isola, stanziati da Renzi e Gentiloni. Tra i centri che non si vedranno assegnare le risorse c’è pure Carbonia, amministrata proprio da M5s. La sindaca Paola Massidda aveva festeggiato anche su Facebook lo sblocco delle risorse a dicembre 2017. La prima cittadina aveva detto : “È il più bel regalo per la nostra città”.

Tutti i Comuni, dal nord al sud della Sardegna, hanno già presentato i progetti e ora i sindaci non ci stanno a perdere i fondi promessi dai precedenti governi. Il presidente dell’Assemblea sarda, Gianfranco Ganau, parla di “azione scellerata che danneggia i cittadini che proprio sulla riqualificazione dei quartieri più a rischio attendevano da anni i nuovi progetti di riqualificazione: bloccare i fondi – denuncia – è inaccettabile e da veri irresponsabili”. Ganau, già sindaco di Sassari, pensa proprio alla sua città, a quartieri come “Latte Dolce, Santa Maria di Pisa e Sassari 2 per i quali – ricorda il presidente del Consiglio regionale – i progetti sono già stati definiti seguendo le indicazioni degli stessi abitanti che sul futuro dei loro rioni hanno sostenuto un percorso di partecipazione iniziato più di dieci anni fa quando ero primo cittadino”. Adesso, assicura, “la Regione sarà a fianco dei sindaci in rivolta per sostenere e portare avanti le azioni utili ad evitare che a settembre la Camera possa convertire in legge un provvedimento sciagurato”.

Per la Giunta parla l’assessore all’Urbanistica, Cristiano Erriu, che definisce il congelamento “una lesione grave del principio di collaborazione tra i livelli istituzionali”. “I Comuni individuati come destinatari dei progetti – spiega – hanno già attivato gare, in alcuni casi ridisegnando interamente le periferie. Se davvero il finanziamento sarà bloccato sarà un comportamento grave e lesivo dei diritti dei singoli territori. “La mia personale sensazione – sottolinea Erriu – è che la volontà sia quella di definanziare perché è difficile immaginare che tolte queste risorse, se ne trovino altre nel 2020”. Ieri in rappresentanza dei Comune ha espresso il proprio disappunto anche il presidente di Anci Sardegna, Emiliano Deiana.

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