La Sinistra tedesca alla Merkel: “Armi tossiche nei poligoni sardi?”

“Quali conseguenze trae il governo tedesco di fronte alle manifestazioni popolari contro le basi militari in Sardegna?”. La domanda può suonare strana, ma è esattamente quanto si trova scritto nel testo dell’interrogazione presentata dal partito della sinistra tedesca Die-Linke all’esecutivo della cancelliera Angela Merkel. Oggetto, “l’impatto delle esercitazioni Nato in Sardegna”. Un testo preciso e dettagliato quello depositato dalla deputata Inge Höger e dal segretario e capogruppo della Die-Linke al Bundestag Gregor Gysi, che va oltre le responsabilità dell’aeronautica tedesca nel rogo di Capo Frasca del 4 settembre scorso.“Un episodio, peraltro, su cui i media tedeschi hanno taciuto” precisa Hoger sul sito del partito. Al contrario, l’interrogazione parla anche del Poligono interforze Salto di Quirra e della base di Teulada, restituendo l’immagine reale di un’isola-portaerei al centro del Mediterraneo, dove è elevato, insostenibile, il prezzo da pagare per la popolazione, tra terreni inutilizzabili perché contaminati e alti tassi di patologie tumorali. “Come messo in evidenza anche dalla partecipata manifestazione del 13 settembre scorso a Capo Frasca”, precisa la Hoeger.

“Quali armi tossiche sono state usate dalle truppe tedesche durante gli anni di esercitazioni in Sardegna?”, domandano oggi i deputati della Die Linke. E vogliono anche sapere “in che modo il governo tedesco cerchi di eliminare l’uso e il danno di armi tossiche e in che modo cerca di convincere le altre nazioni a fare altrettanto. E quali siano le misure che la Germania intende adottare di fronte alle gravi malattie che affliggono gli abitanti dei centri limitrofi ai poligoni di Salto di Quirra, Capo Teulada e Capo Frasca”, recita il documento.

Non manca l’affondo finale, che obbliga la cancelliera Angela Merkel a “prendere una posizione sulla possibile chiusura delle basi”.
Segno del fatto che il Partito della Sinistra al Bundestag vuole mettere la questione al centro dell’agenda politica tedesca, ricordando al governo federale le proprie responsabilità. “D’altra parte – spiega la deputata . il popolo della Sardegna è molto preoccupato per la propria isola”.
Ora il governo federale ha un mese di tempo per rispondere.

Piero Loi

 

 

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