Sindacopoli, si cercano le talpe negli uffici della Regione

L’ipotesi accusatoria è che in Regione c’erano politici e funzionari che aiutavano i Comuni di Sindacopoli a ottenere soldi.

Si stanno spostando sulla Regione i fari di Sindacopoli, l’inchiesta che ruota intorno al presunto “sodalizio criminale” da sessanta indagati e 44 appalti sospetti (per ora). La prospettiva era già contenuta nell’ordinanza che, una settimana fa, ha mandato in carcere Salvatore Paolo Pinna, l’ingegnere desulese titolare della Essepi Engineering, “il boss”, secondo la Procura di Oristano, arrestato insieme ad altre 10 persone. “Pinna – è l’accusa – interveniva sulla concessione dei finanziamenti agli enti locali”. E avrebbe fatto pressioni “alla fonte, in sede politica, mediante un ampio di giro di amicizie in vari partiti”, ha scritto il gip Annie Cécile Pinello.

La Procura li ha chiamati proprio “agganci politici” e col passare dei giorni stanno rivelando un tassello chiave dell’inchiesta. In buona sostanza, i denari che le “amministrazioni compiacenti” mettevano a bando per le opere definite “inutili” dal procuratore capo Andrea Padalino Mogherini, erano ottenuti attraverso dubbie modalità, è l’ipotesi investigativa. “Il sistema in questione (ovvero Sindacopoli) – si legge ancora nell’ordinanza – funziona tanto più, quanto vi è la possibilità da parte del Pinna di agevolare la concessione delle risorse economiche” ai Comuni, attraverso “l’interessamento presso politici e funzionari operanti nella Regione Sardegna“.

Sempre stando agli atti della Procura, il presunto capo di Sindapoli “al tempo stesso” si muoveva per “sapere notizie in anteprima, in modo da farsi trovare pronto non solo con progetti e idee, ma addirittura con bandi già strutturati ad hoc per poter poi pilotare le relative gare a favore dello stesso Pinna e delle persone che egli ha interesse di avvantaggiare”.

Il gip è ancora più esplicito in un altro passaggio dell’ordinanza, inquadrato come “premessa metodologica” dell’inchiesta. “Il Pinna – è scritto – si serve dei suoi legami politici per ottenere l’assegnazione dei fondi ai Comuni interessati, con ciò favorendo i pubblici amministratori corrotti in termini di consenso elettorale”. E questi, sempre stando alle accuse, “lo compensavano poi con l’affidamento del relativo incarico, facendo ricorso a vari tipi di sotterfugi”.

Adesso è su quelle relazioni interne alla Regione che Procura, Guardia di finanza e Carabinieri si starebbero concentrando, a partire dalla precedente legislatura. Del resto, l’inchiesta è cominciata a novembre 2013, dopo l’esposto anonimo presentato per una gara sospetta a d Aritzo. E a Cagliari, appunto, era il centrodestra a governare la Regione.

Va detto pure che due esponenti di quell’area politica compaiono già negli atti della Procura. Il primo è Gian Luigi Rubiu, l’Udc di Alleanza popolare (la fusione politica tra lo scudo crociato e l’Ndc), indagato per un appalto sospetto assegnato alla presunta consorteria di Sindacopoli dal Consorzio di bonifica del Cixerri, di cui lo stesso Rubiu era presidente. A febbraio 2014 è poi diventato consigliere regionale.

L’altro rappresentante della massima assemblea sarda che figura nell’inchiesta, ma non ha ricevuto alcun avviso di garanzia, è Antonello Peru, forzista alla seconda legislatura, attuale vicepresidente dell’Aula. È intercettato al telefono con Pinna, a parlare di incarichi per la sua ex compagna, l’architetto Alessandra Piras, una dei 60 indagati. Di Peru, in un’altra conversazione, chiacchierano Pinna e il sindaco di Belvì, Rinaldo Arangino, anche lui arrestato. Sul consigliere regionale, i due dicono che “ha già preso troppo”.

L’obiettivo della Procura è anche capire come il sistema di Sindacopoli si sia mosso in questa legislatura. In un’intercettazione, stavolta tra Pinna e il sindaco di San Giovanni Suergiu, Federico Palmas, anche lui in carcere, si discute proprio della necessità di “forzare la mano per il Piano Sulcis”. Una perenne ricerca di contatti politici, anche ai più alti livelli. I due si propongo di arrivare alla presidenza della Regione.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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