Servitù, Sardigna Libera contro gli addestramenti israeliani nell’Isola

Il movimento Sardigna Libera ha chiesto alla Giunta e al Consiglio di intraprendere ogni azione politica e a diffidare il Governo Italiano affinché non metta in atto alcuna iniziativa di collaborazione con forze armate o aziende private israeliane che prevedano l’uso delle servitù militari italiane presenti in Sardegna. In quest’ottica si sollecita il Consiglio della RAS “a deliberare nello spirito della Legge costituzionale italiana” – scrive Claudia Zuncheddu – che all’articolo 11 della recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”

“Auspichiamo che l’iniziativa di tutti gli organismi della Regione faccia sì che nel rispetto della stessa Costituzione – prosegue Zuncheddu – lo Stato italiano non la violi e non permetta l’addestramento in Sardegna di forze di uno Stato che usa la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Già in precedenza un altro Presidente, Mario Melis, seppe con forza e determinazione, portare avanti le ragioni e la volontà dei sardi nei confronti del ministro della Difesa Spadolini. Auspichiamo che quest’esempio di libertà venga seguito dalla nostra classe politica non solo nell’Assemblea della Regione Autonoma della Sardegna ma anche in tutti i consigli comunali e provinciali della nostra Terra”.

 

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