Semplificazione, niente più concessione edilizia: basterà un’autocertificazione

Niente più concessione edilizia. Con la legge sulla semplificazione amministrativa approvata ieri dal Consiglio regionale, il primo effetto è la sostituzione del permesso di costruire con un’autocertificazione. I contenuti della norma sono stati presentati questa mattina, in una conferenza stampa, dagli assessori alle Riforme e all’Industria, Gianmario Demuro e Maria Grazia Piras. “La Regione – hanno detto i due esponenti della Giunta – taglia e accorcia i tempi delle procedure, chiamando a un nuovo senso di responsabilità i dipendenti delle pubbliche amministrazioni che dovranno rispettare i tempi stringenti delle procedure autorizzative”. Novità anche nel turismo.

Le nuove regole sull’edilizia rappresentano il corpus normativo più importante. Tutto ruota intorno ai Suape, gli sportelli unici per la gestione delle pratiche su attività produttive e settore delle costruzioni. Funzioneranno a livello comunale. Qui dovranno essere presentate tutte le autocertificazioni che andranno a sostituire il rilascio dei permessi per costruire. Con la differenza che se la pratica non viene presa in consegna dagli uffici entro venti giorni, possono cominciare i lavori. Tanto di una casa quando di un albergo, quindi senza alcun limite nella cubatura. Va precisato che essendo i Suape di nuova istituzione, nell’attesa la documentazione va consegnata ai Sue (Sportelli unici per l’edilizia). Non solo: la sostituzione della concessione edilizia con l’autocertificazione non vuol dire assenza di controlli. Anzi: se in fase di verifica, successivamente all’avvio delle opere, dovessero risultare false dichiarazioni, si commette un reato, perseguibile anche penalmente.

La legge sulla semplificazione abolisce pure il certificato di agibilità dei locali: anche in questo caso basterà un’autocertificazione. E il controllo sarà sempre successivo e non preventivo.

Fuori da questi due casi specifici, la regola generale è che i tempi di ogni procedimento amministrativo si accorciano, da un minimo di trenta giorni a un massimo di 105 in caso di autorizzazioni paesaggistiche non semplificate. Sarà la Giunta, con un successivo ddl, a stabilire quali pratiche rientrano nelle diverse fasce che includono una scadenza a sessanta giorni e un’altra a novanta. Di certo, l’autorizzazione unica ambientale (Aua) verrà rilasciata dal Suape e non più la Provincia. Sempre in materia edilizia, il calcolo per le opere di cemento armato non andrà più presentato su carta: verrà richiesto unicamente il formato digitale.

Nel settore turistico l’autocertificazione farà fede anche per la classificazione delle attività ricettive. Abolito il titolo abilitativo per le attività commerciali temporanee. Cancellata la tassa per il rinnovo dell’iscrizione annuale al registro delle professioni turistiche.

Quanto alla responsabilità di funzionari e uffici regionali, gli assessori Demuro e Piras spiegano: “Nella legge abbiamo scritto solo il principio. Un nuovo intervento normativo definirà nel dettaglio i casi di violazione. Di certo lo spirito della legge non è sanzionatorio“. Piuttosto “in fase di attribuzione dei premi di produttività – spiega il consigliere Salvatore Demontis, relatore di maggioranza – si valuterà pure il numero di pratiche evase e non. L’obiettivo è rendere efficiente la pubblica amministrazione”.

Specularmente, la legge sulla semplificazione prevede poi un indennizzo a privati e imprese, in caso di ritardo nella conclusione dei procedimento amministrativi. “Anche qui – dice Francesco Agus, presidente della commissione consiliare alle Riforme – è necessario un successivo passaggio di legge -: gli stanziamenti per i rimborsi saranno introdotti con la Finanziaria 2017″.

Alla conferenza stampa hanno partecipato pure Gianfranco Congiu (PdS) e Anna Maria Busia (Cd). Il primo ha detto: “Con l’approvazione di questo ddl è combattuta la stratificazione delle norme”, anche per via delle 340 leggi che vengono tagliate. Tutte datate tra il ’49 e il ’69. La Busia ha invece ricordato l’articolo 6 bis, proposto dalla consigliera e col quale “è introdotta l’obbligatorietà del lessico di genere in tutte norme e gli atti della Regione”.

La legge sulla semplificazione amministrativa è stata approvata dall’Aula con 31 voti favorevoli, sette i contrari. “Un altro obiettivo di legislatura – concludono Demuro e Piras – è stato raggiunto. Ci muoviamo nella direzione di una Sardegna 2,0, sempre più digitalizzata e snella, perché la burocrazia è un costo inutile. Non solo per la stessa macchina regionale, ma anche per cittadini e imprese”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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