Scontro Pd, Soru a Ganau: “Tu non dici nulla”. La replica: “La devi smettere”

Nel Pd stavano chiudendo i lavori dell’Assemblea quando alle 13,15, in una riunione che sembrava dover finire senza nemmeno aprire il confronto sul futuro del partito dopo la sconfitta alle Politiche, Renato Soru ha chiesto la parola. L’eurodeputato, rivolgendosi al presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, ha detto: “È assurdo che tu non abbia nulla da dire, eppure ti ha eletto questa assise”. Il capo dell’Aula ha prima replicato dalla platea, dov’era seduto, con un “la devi smettere”, poi si è iscritto a parlare dopo Soru e ha spiegato: “Sono stato chiamato in causa in modo irrituale e volgare, per me l’assemblea era già chiusa. Di certo sono contrario a congressi nell’immediatezza (la posizione di Soru) che servirebbero solo a contarci: dobbiamo invece discutere di temi della Sardegna, a partire dall’insularità, per essere credibili e costruire una coalizione”.

Dunque al centro servizi Losa di Abbasanta, dove il Pd era riunito dalle 11, i toni si sono fatti duri. Il parlamentino dem è stato convocato oggi per decidere la nuova leadership, ma per oltre due ore si è registrato solo un muro contro muro fatto di silenzi e assenza di interventi. Poi l’attacco di Soru a Ganau ha dato il via a un dibattito inatteso. Lo stesso eurodeputato ha cominciato a parlare mentre la sala si stava svuotando e ha tuonato: “Chi esce ora celebra il funerale di questo partito”.

Oltre lo scontro, però, di concreto non si sta intravedendo nulla ad Abbasanta. A inizio settimana veniva dato per chiuso l’accordo in maggioranza tra la corrente popolare-riformista di Cabras-Fadda e quella di Giuseppe Luigi Cucca. L’intesa si concretizzava in una staffetta tra il segretario-senatore e il vice, Pietro Morittu, prevedendo inoltre di assegnare il ruolo di numero due al consigliere regionale Franco Sabatini. Invece un pezzo del gruppo che fa capo a Cucca e di cui è parte anche Sabatini, si è messo di traverso e ha deciso di affidare al deputato Gavino Manca il compito di trattare con l’area Soru sull’ipotesi di costituire un triumvirato al posto della staffetta Cucca-Morittu. Un triumvirato formato da un rappresentante per ciascuna corrente interna al partito sardo.

La mossa di Manca ha sorpreso. Perché Se Cucca ha un oppositore nel Pd, quello è proprio Soru che in più occasioni ha attaccato frontalmente il segretario: l’ultima volta il 5 maggio scorso, nella prima assemblea regionale dopo le Politiche del 4 marzo. Soru, senza mezzi termini, ha chiesto le dimissioni di Cucca e contestualmente un nuovo congresso, entro settembre. Ma Manca si è reso conto che la stampella di Soru, la cui componente vale circa un terzo del Pd, è indispensabile per i renziani dell’area Cucca che, diversamente, dovrebbero accettare la leadership di Morittu. Di qui appunto la proposta del triumvirato che per i soriani avrebbe il vantaggio di tirarli fuori dalla posizione di minoranza nella quale sono attualmente (perché così avevano deciso nel congresso di aprile 2017).

La saldatura tra il gruppo renziano e i soriani non piace ai popolari-riformisti, area di cui fa parte lo stesso Ganau. Il gruppo non vede di buon occhio il triumvirato perché farebbe ripiombare il partito nello stesso stallo in cui è rimasto per un anno tra le dimissioni di Soru nel 2016 e l’elezione di Cucca. Il quale, d’accordo con Manca, oggi ad Abbasanta è intervenuto a inizio lavori per chiudere subito sull’ipotesi di staffetta con Morittu e sostenere invece la soluzione del triumvirato. Il segretario ha detto: “Sono pronto a rassegnare le mie dimissioni immediatamente nel caso si trovasse una leadership condivisa. Diversamente sarebbe un passo nel buio e questo non mi pare nell’interesse del partito”.

Ad Abbasanta ha preso la parola pure Dolores Lai che a metà marzo si è autocandidata alla segreteria del partito, in caso di nuovo congresso, e finora ha ottenuto solo l’appoggio dei soriani. L’aspirante leader dei dem sardi, sassarese, cugina dell’ex senatore Silvio Lai, è dal 2014 consulente di Ganau in Consiglio regionale. E sino a due mesi fa, quando non si è proposta per guidare il partito, apparteneva alla corrente Cabras-Fadda. Oggi in assemblea ha detto: “Stiamo dando un segnale terribile alla Sardegna, di confusione e smarrimento, e incapacità di metabolizzare la sconfitta”.

Ad Abbasanta, alla fine, non si è deciso nulla: troppa la distanza tra le correnti che si sono prese altro tempo per provare a cercare una soluzione condivisa. Ma le posizioni restano lontane: il Pd, dopo l’accordo saltato sulla staffetta Cucca-Morittu, è di nuovo lontano dal trovare una strategia unitaria.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

LEGGI ANCHE: Prove di alleanza per le Regionali 2019, Ganau: “No a veti su Maninchedda”

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