Evitare la privatizzazione totale del servizio e/o la gestione del trasporto marittimo tra la Sardegna e le isole minori, mantenendo pubblica la proprietà e tutelando i posti di lavoro fissi e stagionali. Lo prevede un ordine del giorno sulla Saremar, la società della Regione che si trova in concordato preventivo liquidatorio, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale dove è stata discussa una mozione presentata dal centrosinistra. I lavori dell’Aula sono stati seguiti da una delegazione di lavoratori Saremar.
Il documento prevede che venga avviata un’azione congiunta con l’Assemblea, i parlamentari e gli eurodeputati sardi per aprire un tavolo di confronto con il Governo con l’obiettivo di non vincolare l’erogazione del contributo statale annuo di oltre 13 mln di euro alla privatizzazione e di inserire nella normativa nazionale una clausola sociale per il trasferimento dei lavoratori attualmente impiegati nella Saremar al nuovo soggetto gestore.
“Il servizio no può essere privatizzato nè privatizzabile, deve restare pubblico a prescindere da chi lo esercita – ha chiarito l’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana – Dalle difficoltà possono nascere delle opportunità come quella di scrivere regole più funzionali alle esigenze delle comunità locali”.
Il Capogruppo del PD Pietro Cocco e l’esponente di Sel Luca Pizzuto esprimono grande soddisfazione per il voto unanime espresso dal Consiglio a favore della mozione di cui sono primi firmatari. “Con l’approvazione delle istanze contenute in questa mozione si è raggiunto un grande risultato: aprire un tavolo di discussione col Governo nazionale finalizzato a trovare soluzioni che garantiscano la funzione sociale del trasporto marittimo con le isole minori di Carloforte e La Maddalena e ad ottenere risorse economiche che consentano di mantenere la gestione e il controllo pubblico del trasporto marittimo e infraregionale anche in forma mista pubblico- privata.”