Sardegna secondo lui

“Sardegna Secondo Te”, o piuttosto secondo loro?

“Sardegna Secondo Te”, o piuttosto secondo loro? A poche settimane dalla pubblicazione del sito sardegnasecondote.it, nuova piattaforma per la e-democracy promossa dalla Regione Sardegna, ci chiediamo se i temi promossi dal sito siano di reale interesse per l’Isola, o non siano piuttosto le battaglie su cui si poggia la nuova campagna elettorale del presidente Ugo Cappellacci.

Lo strumento, nato con l’obiettivo di rendere partecipi i Sardi attorno ai processi decisionali del territorio, è stato annunciato con una vasta campagna promozionale su stampa nazionale e regionale, e presentato dal presidente Cappellacci in persona nel corso di una conferenza stampa il 14 giugno scorso: “Con la piattaforma per la e-democracy, osserva Cappellacci, la Sardegna si propone come Regione all’avanguardia sullo scenario nazionale ed internazionale. E’ uno strumento di confronto destinato a crescere in un momento storico in cui giustamente la cittadinanza non si accontenta più di un semplice adempimento degli obblighi in tema di pubblicità e trasparenza della pubblica amministrazione, ma chiede che vengano ampliati gli spazi di vera e propria partecipazione”.

E-democracy, partecipazione pubblica, discussione e interazione sembrano gli obiettivi primi di Sardegna Secondo Te, sbandierati in un momento in cui tante voci gridano al voto su web come unico vero strumento della democrazia nell’era di internet. Sul sito però la partecipazione pubblica è relegata a due soli temi, che guarda caso sono gli stessi delle ultime campagne firmate Ugo Cappellacci: la zona franca e la flotta sarda. “Petizioni”, discussioni” e “questionari” sono incentrati unicamente su questi due argomenti. Riguardo a notizie, approfondimenti e normativa, di cui Cappellacci parlava in conferenza stampa, non c’è traccia.

La questione della zona franca, ad esempio, è relegata a una descrizione di poche righe: “Zona franca integrale. In un mercato sempre più globale, questa è la sfida della Regione per il rilancio competitivo della Sardegna, per la rimozione dei divari economici e sociali e per la riduzione dei maggiori costi dovuti all’insularità. Zona franca integrale perché dovrà essere riferita a tutto il territorio regionale e perché dovrà riguardare agevolazioni a vantaggio sia delle imprese, che dei consumatori”: decenni di dibattiti, tavole rotonde, opinioni di giuristi ed esperti della materia, approfondimenti e tavoli tecnici relegati a una breve nota che sa tanto di slogan e poco di realtà. I cittadini dunque sono invitati a firmare la petizione on line basandosi su queste poche informazioni, trascurando il fatto che ci sono diversi tipi di zona franca, che già esiste una normativa in merito, che alcuni strumenti già in vita per la realizzazione di aree di zona franca portuale sono bloccati dalla burocrazia; assenti gli approfondimenti su eventuali vantaggi o svantaggi del regime doganale. La petizione ha incassato 367 firme, una ventina i commenti dei cittadini, dove il più gettonato sembra essere un generico “zona franca subito”.

Lo scenario non cambia per l’altro tema caro al Presidente, la flotta sarda: “La Sardegna ha bisogno di servizi di trasporto marittimo, merci e passeggeri, sufficienti e adeguati rispetto alle sue esigenze di continuità territoriale. Discutiamo a proposito delle possibili soluzioni giuridiche di ripristino di un nuovo regime di servizi pubblici di collegamento marittimo, perché si possa tornare a viaggiare da e per la nostra Isola ad un giusto prezzo, in tutte le stagioni”: 320 firme digitali e 16 commenti, come “una famiglia di 3 o 4 persone che viene da noi in ferie costa un mese di stipendio andare in spagna costa la metà” o “Sarebbe interessante anche una flotta aerea sarda al posto della continuità territoriale”. C’è anche chi sostiene che “l’idea della flotta sarda è stata un vero colpo di genio, Almeno a (sic!) restituito a noi, popolo sardo un po di rispetto e dignità, dobbiamo essere Sardi in testa”. Assenti, per ora, le discussioni sulle possibili soluzioni giuridiche.

Sarebbe questa la Sardegna secondo loro?

Francesca Fiori

(Immagine di Laura Sanna per Banana)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share