Sardegna, è record di bocciati. Maglia nera d’Italia con il 14,7 % alle superiori

La percentuale è diminuita, rispetto al 2013, di un punto percentuale. Ma non ci sono sospiri di sollievo. Alla Sardegna va la maglia nera dei bocciati, questo secondo il rapporto del Ministero per l’istruzione sull’ultimo esame di maturità. I numeri parlano chiaro, come riporta L’Unione sarda oggi in edicola: nelle scuole medie superiori (ex superiori) sono stati bocciati il 14,7 per cento degli studenti contro il dato nazionale fermo a  9,6 (ben 5 punti percentuali di differenza). Davanti ad altre regioni del Sud, storicamente fanalino di coda, come Campania (11,5%) e Sicilia (11%). Va un po’ meglio nelle scuole secondarie di primo grado (ex medie), dove la percentuale chi non supera l’anno è al 5,1%, a livello nazionale al 3,5: resta il primato negativo ma con una forbice meno ampia.

La distribuzione negli istituti. Non ci sono sorprese, lo schema si ripete da anni e vale per tutto il territorio nazionale. Si boccia di più negli istituti professionali, seguono quelli tecnici e infine i licei. Proprio perché, come precisa anche l’assessore regionale all’Istruzione, Claudia Firino, intervistata dal quotidiano, è difficile da scalzare – ancor di più nell’Isola – l’idea che queste scuole siano quelle destinate ai “meno bravi”. E così si arriva a una percentuale da brivido nelle scuole professionali in cui quasi un quarto degli iscritti non viene promosso: il 23,3 per cento contro il 16 per cento a livello nazionale; in quelli tecnici si arriva al 18,8 per centro (12,3 dato nazionale); decisamente più bassa la percentuale nei licei, fermi all’8,8 per cento, contro il 5,1 di tutta Italia.

La dispersione scolastica. Dati che vanno letti insieme al rapporto sulla dispersione scolastica, dove, ancora una volta la Sardegna è al primo posto. Con un continuo aumento che supera, addirittura, il 25 per cento secondo i numeri forniti dall’assessore Firino. Un ragazzo su quattro in sostanza abbandona la scuola prima del diploma, studenti “pentiti” soprattutto a Sassari e a Cagliari. E non sempre troveranno subito un impiego.

Un altro rapporto choc era stato diffuso a inizio mese dalla rivista Tuttoscuola. Il comitato scientifico aveva parlato di “Cifre da guerra mondiale” e sottolineato il legame tra dispersione, disoccupazione e incalzante disagio sociale.

Leggi: Dispersione scolastica, a Sassari e Cagliari il (triste) record italiano

 

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