Sanità, Riformatori a convegno: “Spesa non eccessiva, ma la Giunta fa errori”

Riformatori sardi a convegno a Cagliari sulla sanità sarda dopo l’approvazione della rete ospedaliera. Ad aprire i lavori, ieri nella sala Search del Comune, è stato l’ex consigliere regionale Franco Meloni (a lungo ha guidato il Brotzu da general manager). Meloni ha parlato di “buona idea”, in riferimento alla Asl, ma “è stata applicata male senza la necessaria separazione tra committente ed erogatori della prestazioni e senza un appropriato regime di controlli sia sul privato che sul pubblico , dove si annidano la maggior parte degli sprechi”.
Quanto alla spesa del settore, totalmente a carico della Regione (insieme ai Trasporti, fu l’accordo Soru-Prodi all’interno della vertenza Entrate), Meloni ha detto che “non  è eccessiva considerato l’impatto che comporta la dispersione della popolazione in un territorio molto grande”. Attualmente il costo dell’assistenza medica e ospedaliera ammonta a tre miliardi e 200 milioni e “non deve spaventare”, ha proseguito l’ex consigliere regionale che nella passata legislatura era presidente della commissione Sanità. “Va però detto – ha spiegato Meloni – che è invece eccessiva l’enfasi che ha posto la Giunta parlando di sprechi quantificati tra i 300 e i 400 milioni. E di fatto l’Esecutivo ha fallito nel nel tentativo di ridurre la spesa, perché l’ha sottostimata costantemente creando nei conti pubblici voragini difficili d ripianare”.
Sono intervenuti anche il rappresentante della Uil Attilio Carta, il presidente del Tribunale del malato, il vicepresidente della commissione Sanità in Consiglio regionale, Edoardo Tocco, e l’ex assessore nonché medico Giorgio Carta. I lavori sono stati chiusi dal deputato Pierpaolo Vargiu che ha detto: “La sanità sarda è sull’orlo del disastro, certificato da una riforma falsa come un doblone stonato, che è riuscita nel difficilissimo obiettivo di scontentare tutti, dai sindaci ai medici passando per i pazienti. La Regione brancola nel buio, come dimostra l’ultimo teatrino della legge nazionale di stabilità: 300 milioni di euro prima appositamente stanziati su richiesta della Sardegna e poi rifiutati quando il Governo ha detto che avrebbe controllato la spesa. E adesso, si prova addirittura a fare cassa sugli stipendi dei medici: siamo veramente all’anticamera della tragedia finale e sarà difficilissimo per chi verrà dopo ricostruire su queste macerie”.
[Foto d’archivio]

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