Sanità, il centrosinistra fa pace: niente nuove Asl e commissariamenti più vicini

La maggioranza di centrosinistra ritrova la pace sulle Asl: la proposta del Pd resta il testo base della riforma, ma verrà corretta e integrata.

Si ricompatta, la maggioranza di centrosinistra: sulla riforma delle Asl è avanti tutta con la correzione della bozza proposta dal capogruppo Pd, Pietro Cocco. Su tutto, niente nuove aziende sanitarie, semmai accorpamenti. L’assessore Luigi Arru l’ha detto nel vertice di questo pomeriggio, al quale ha partecipato anche il presidente Francesco Pigliaru: “Razionalizzazione dei costi e più servizi sui territori”. A questo punto può scattare il conto alla rovescia sui commissariamenti, anche se non è detto che il riordino venga votato entro il 7 agosto, cioè prima delle vacanze estive.

A segnare il passo della ritrovata armonia è certamente la linea del governatore che ha lavorato di cesello per trovare la quadra, mettendo insieme tutti gli spunti della maggioranza. Qualcosa è già definita, su altri la discussione non è chiusa. Ma è pacifico che il riordino di Cocco, al quale ha lavorato pure il democratico Gigi Ruggeri, resti il testo base della riforma. E si tratta di una bozza breve, in 7 articoli, da integrare con l’altra proposta di coalizione scritta dal deputato leader del Centro Democratico Roberto Capelli. Il testo prevede di accorpare le Asl che, magari, non saranno ridotte fino a tre, ma diventeranno meno delle attuali 11.

Quanto all’Azienda per le emergenze e le urgenze (Areu), il grande terreno di scontro tra Pd e partiti alleati, ma anche tra Pigliaru e Arru, sembra assodato che diventi un dipartimento anziché avanzare fino al rango di Asl. Verrà comunque fatto salvo il principio ispiratore, scritto all’articolo 3 del riordino: creare un centralone regionale del 118, come suggerito da Gianfranco Ganau, il presidente-medico del Consiglio che ha ugualmente partecipato al vertice odierno, proprio per sostenere l’Areu. Oggi il pronto soccorso ha due direzi0ni: una a Cagliari, l’altra a Sassari.

Il pilastro del riordino saranno le Case della Salute, previste all’articolo 5. Obiettivo: “Raccogliere in un unico spazio l’offerta extraospedaliera e il servizio sociale”, si legge nel testo. Arru, nel vertice di maggioranza, ha parlato infatti di “integrazione tra medici di base e di comunità”.

Il testo deve fare adesso la sua trafila: prima la correzione della bozza in commissione Sanità, poi l’approdo in Aula per la discussione e il voto. Inizialmente il Pd si era dato come termine il 7 agosto, ma non è detto che la scadenza venga rispettata. Toccherà comunque a Raimondo Perra (Psi), presidente dell’organismo consiliare, fissare il calendario dei lavori. In maggioranza la volontà è accorciare i tempi. “La sanità sarda – dice Cocco – versa in una drammatica situazione deficitaria, non si può perdere altro tempo sulla razionalizzazione dei costi”. Resta il fatto che la riforma assegnerà alla Giunta il compito di scrivere il disegno di legge. Probabilmente entro i 120 giorni successivi dall’approvazione da parte dell’Assemblea.

A conti fatti tre mesi durante i quali saranno in carica i commissari scelti dal centrosinistra e che andranno a sostituire gli attuali manager nominati dal centrodestra. E ce ne sono tre per ogni Asl: il direttore generale più quello sanitario e l’amministrativo. Tutto questo se nella coalizione di governo non scoppieranno nuovi scontri, perché sui criteri di selezione dei futuri commissari non si è più discusso. Ma i partiti alleati, a differenza di quanto propone il Pd, vogliono per sceglierne la metà. Cioè almeno 5.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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