San Raffaele, ancora polemiche sullo stallo nella trattativa

Ancora polemiche tra maggioranza e opposizione sullo stallo nella trattativa per la cessione dell’ex ospedale San Raffaele di Olbia, dopo il via libera delle banche per l’acquisto dell’edificio da parte della Qatar Foundation Endowment che dovrebbe realizzare, con un investimento di circa 1,2 miliardo di euro, il polo di eccellenza con 242 posti a partire dal 2016.

Polemiche che arrivano a 48 ore dall’incontro a Palazzo Chigi tra il ceo della Qfe, Rashid Al Naimi, e il sottosegretario della presidenza del Consiglio Graziano Del Rio, che giovedì dovrà dare una risposta definitiva sul progetto. Altrimenti gli investitori qatarini lasceranno l’Italia.

I Riformatori, con il capogruppo in Consiglio regionale Attilio Dedoni, chiedono alla Giunta “un intervento risolutore nei confronti dei curatori fallimentari, con cui pare non si riesca a trovare un accordo sul prezzo da stabilire per la cessione dei terreni circostanti lo stabile di Olbia. Invece, in viale Trento tutto tace”. Immediata la replica dell’assessore della Sanità Luigi Arru: “chi parla di interventi risolutori da parte della Regione non conosce le norme di legge, la Regione infatti – spiega – non ha alcuna competenza sui curatori fallimentari”. L’esponente della Giunta ricorda “i tempi rapidissimi” dell’azione dell’esecutivo di Pigliaru “per dare una risposta certa ed inequivocabile sull’insediamento ospedaliero, contrariamente a quanto fatto per diversi anni dal precedente governo di centrodestra, ovvero nulla”.

Non si è fatta attendere la controreplica dell’ex governatore Ugo Cappellacci. “Il comportamento pilatesco dell’assessore Midimettoanzinò – attacca l’esponente di Fi – sembra il tentativo di mettere le mani avanti rispetto al danno che la Sardegna rischia di subire a causa della sua incapacità. Non si spiega altrimenti la diffusione di una dichiarazione scomposta quanto irresponsabile a due giorni da un vertice decisivo”.

“Diventa davvero preoccupante questo tentativo di attribuire alle istituzioni regionali, che devono essere regolatrici e garanti, la responsabilità di fare pressioni improprie nei confronti di chi ha compiti dettati dal codice civile, non solo da leggi ordinarie”. Lo afferma il senatore del Pd Silvio Lai replicando alle affermazioni di alcuni esponenti del centrodestra sulla vicenda dell’ex San Raffaele.

“Tra investitori internazionali e l’attuale governo italiano c’è stata la massima sintonia – spiega -, un’inusitata efficienza e una chiara disponibilità, come da parte delle istituzioni regionali c’è stata una indiscussa rapidità nel gestire una partita così importante. Questi sono fatti che segnano una enorme differenza con quanto fatto nel recente passato dalla precedente amministrazione regionale. Ma chiedere pressioni su soggetti privati, banche o liquidatori, che sono guidati dalle regole del codice civile e da leggi nazionali – conclude – diventa imbarazzante, per non dire che rasenti l’illegalità. Confidiamo che tutto ciò non sia voluto, ma nasca dall’entusiasmo per il progetto”.

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