Rimpasto della Giunta, settimana decisiva: resta solo il nodo degli ex Sel

Sembra la settimana decisiva, questa quarta di febbraio, per chiudere il rimpasto della Giunta: ecco gli schemi possibili sulla staffetta degli assessori.

Sembra davvero la settimana decisiva, questa quarta di febbraio, per chiudere il rimpasto della Giunta: il presidente Francesco Pigliaru deve sciogliere solo il nodo degli ex Sel che sono in piena guerra sulla permanenza o meno di Claudia Firino alla Pubblica istruzione. Ma siccome da qui passano le mosse di altri partiti, ecco a cascata il ritardo nella definizione della nuova squadra di governo. Con una Firino riconfermata, infatti, gli assessorati da cambiare sarebbero tre o quattro al massimo. Diversamente si potrebbe arrivare a cinque.

Lo scontro che da tempo agita l’ormai sciolta Sinistra ecologia e libertà, è storia nota: tre consiglieri regionali sui quattro del gruppo ex Sel – Daniele Cocco, Eugenio Lai e Luca Pizzuto – hanno chiesto la testa della Firino con un documento diffuso lo scorso 1° febbraio (leggi qui). A questa soluzione si oppone però il senatore Luciano Uras che nel 2014 è stato lo sponsor dell’assessora, scelta tre anni fa al termine di un’altra guerra tutta interna a Sel (allora Uras era in rotta di collisione con l’area del deputato Michele Piras).

L’accordo tra gli ex Sel è a punto morto: nessuna delle due parti indietreggia, ma Pigliaru deve accelerare, soprattutto perché da dicembre ha l’interim delle Riforme e dell’Agricoltura, caselle lasciate vuote rispettivamente da Gianmario Demuro (Pd, area Soru) e da Elisabetta Falchi (RossoMori). Non solo: se gli ex Sel non trovano un’intesa interna, toccherà al governatore prendere una decisione che, ovviamente, scontenterà o l’una o l’altra parte.

Quale metodo intenda usare Pigliaru, non è dato saperlo. Ma assecondare Uras – peraltro già accontentato con la Sfirs (il nuovo presidente Paolo Sestu è un fedelissimo del senatore) – rischia di destabilizzare la maggioranza in Consiglio regionale: Cocco, Lai e Pizzuto potrebbe non votare più in maniera organica al resto del centrosinistra che a dicembre ha già perso due pezzi con l’uscita dei RossoMori dalla coalizione. Sulla linea di Uras, invece, c’è solo Francesco Agus che è pur sempre il presidente della commissione Riforme, ma in una sorta di regime di prorogatio, visto che tutte le caselle degli organismi consiliari sono state riaffidate agli uscenti due mesi fa in attesa di una nuova ripartizione delle poltrone.

Gli schemi di rimpasto che stanno circolando in questi giorni sono diversi. Con Firino fuori dalla Giunta, la Pubblica istruzione potrebbero prenderla i soriani del Pd, sempre con una donna. Gli ex Sel, cui spetta comunque un assessorato, andrebbero invece all’Agricoltura.

Con la Firino riconfermata alla Pubblica istruzione, l’ipotesi è assegnare ai soriani il Turismo: il nome che circola è quello di Barbara Argiolas che per cinque anni ha avuto la stessa delega nella giunta cagliaritana di Massimo Zedda. In questo caso dall’Esecutivo uscirebbe il Centro Democratico che occupa la casella attraverso il tecnico Francesco Morandi, tuttavia molto gradito a Pigliaru. Il Cd rischia di perdere il posto in Giunta anche qualora fossero gli ex Sel a scegliere il Turismo.

Nella nuova squadra di governo sono invece certi gli ingressi di Pier Luigi Caria e Filippo Spanu: il primo, ex consigliere comunale di Olbia, entrerà in quota Pd area renziana. Per lui si ipotizzano l’Agricoltura o l’Industria. In quest’ultimo caso dall’Esecutivo finirebbe fuori l’Upc che dal 2014 controlla l’assessorato attraverso Maria Grazia Piras. Spanu, attuale capo di gabinetto del governatore, è invece sicuro alle Riforme.

Tutti gli altri esponenti della Giunta possono considerarsi blindati: Luigi Arru (Sanità, Pd area Soru); Massimo Deiana (Trasporti, Pd corrente Cabras); Cristiano Erriu (Urbanistica ed Enti locali, Pd componente Fadda); Paolo Maninchedda (Lavori pubblici, Partito dei sardi); Virginia Mura (Lavoro, Pd area Angioni); Raffaele Paci (Programmazione, quota Pigliaru);  Donatella Spano (Ambiente, quota Pigliaru). Deiana salterebbe solo nel caso in cui venisse nominato all’Autorità portuale, ma anche oggi dal ministero dei Trasporti hanno fatto sapere che Graziano Delrio non ha ancora firmato il decreto di nomina (gli altri papabili sono Francesca Medda e Domenico Bagalà).

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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