Riforma Province, l’Udc: “Pigliaru ed Erriu abbiano il coraggio di dimettersi”

Ancora bufera sul sì della Prima commissione alla riforma degli enti locali. L’opposizione continua ad attaccare la giunta di Francesco Pigliaru. Il capogruppo Udc, Gianluigi Rubiu, punta il dito sul presidente della Regione e sull’assessore Cristiano Erriu. “Paradossale e insensato – spiega – che tengano sotto ricatto la maggioranza e l’intero consiglio regionale minacciando le dimissioni. Abbiano davvero il coraggio di gettare la spugna, viste le condizioni in cui stanno portando la Sardegna”.

Il partito centrista si è riunito gli scorsi giorni ad Oristano per esaminare il disegno che revisiona le autonomie. “È una riforma che scontenta tutti – conclude Rubiu – grandi e piccoli centri, con la marginalizzazione dei Comuni”. Siluri anche dal Psd’Az. “Il voto di ieri – afferma il consigliere Marcello Orrù – dimostra il malumore che nella stessa maggioranza sta facendo breccia perché il progetto non è condiviso. Prevede una sola città metropolitana a Cagliari è discriminatorio verso Sassari e il Nord Sardegna”.

Intanto a Nuoro il fronte del no si è dato appuntamento al teatro Eliseo per “chiedere alla Regione una sospensione dell’iter di approvazione della legge che andrà in aula il 9 dicembre. Una pausa di riflessione che consenta la partecipazione di tutti i territori della Sardegna per arrivare a una riforma condivisa”. Se questo non dovesse avvenire, un centinaio di sindaci presenti oggi a Nuoro minaccia “una marcia su Cagliari” proprio il 9
dicembre, per approdare sotto il Consiglio regionale: “Noi crediamo che anziché inginocchiarsi a una legge dello Stato, la Sardegna debba utilizzare la sua specialità come ha fatto la Regione Sicilia con la costituzione di tre distretti metropolitani, ognuno dei quali ha già ricevuto dall’Ue 90 milioni di finanziamento. Anche noi chiediamo due aree metropolitane, uno per il centro nord e uno per il centro sud Sardegna, in cui tutti i comuni sardi devono essere ricompresi”. La rivolta è capeggiata dai sindaci di Olbia, Gianni Giovannelli; di Sassari, Nicola Sanna; di Tempio, Andrea Biancareddu e di Nuoro, Andrea Soddu.

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