Riforma Enti locali, Consiglio autonomie boccia il disegno di legge

Parere negativo sul disegno di legge di riforma degli Enti locali. È il verdetto emesso dal Cal, il Consiglio delle autonomie locali della Sardegna. La decisione è stata approvata all’unanimità. Ma il percorso non è ancora concluso: già da martedì prossimo si proverà a stilare una lista di proposte per provare a correggere il provvedimento. “Con senso di responsabilità – si legge nel documento che ha concluso la seduta in piazza Palazzo – e per ragioni di democrazia e di effettiva partecipazione il Consiglio continuerà l’analisi e l’approfondimento anche attraverso le già programmate assemblee generali dei sindaci della Sardegna”. Molti i punti contestati. “Era meglio il testo proposto dall’assessore Erriu rispetto a quello uscito dalla commissione”, sottolinea il presidente del Cal Giuseppe Casti. Da rivedere i poteri delle Unioni dei Comuni e il destino delle Province, soprattutto per quanto riguarda i tempi dello stop. E anche alcune prerogative dello stesso Cal.

“Sull’Unione dei Comuni – spiega il presidente – giusto fare chiarezza su competenze e rappresentatività dei piccoli e grandi centri”. Sulle Province, invece, si chiedono lumi sul percorso che porterà alla fine degli enti intermedi. “Occorrono tempi certi – avverte Casti – e poi non capiamo perché in alcuni territori come il Medio Campidano e il Sulcis si prevede che i commissari cessino le loro funzioni per far ritornare tutto alla provincia di Cagliari e in altri territori no. Occorre omogeneità per tutte le aree dell’Isola”. Il parere del Cal sul ddl è obbligatorio, ma non vincolante. Anche se politicamente pesante. “Con la riforma il Consiglio delle autonomie – denuncia Casti – sarà svuotato di competenze e non sarà più rappresentato nella conferenza Regione-Enti locali”. Domani il testo arriva nelle due commissioni Bilancio e Enti locali. Si gioca su due tavoli: per martedì 1 dicembre è prevista ad Abbasanta una assemblea dei sindaci promossa da Anci e Cal. Da lì partiranno le proposte. Contando sul fatto che il Consiglio regionale ha ancora il tempo per recepirle e modificare qualcosa.

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