Sono le 18,33 quando Matteo Renzi fa il suo ingresso al Pala congressi della Fiera di Cagliari. “Buonasera a tutti”, dice il premier, atterrato nell’Isola nel tardo pomeriggio per una due giorni istituzionale e politica, nella doppia veste di capo del Governo e segretario del Pd.
Nelle prime fila parlamentari e politici regionali e comunali: Renzi torna in questa stessa sala a distanza di quasi tre anni, visto che alla Fiera chiuse la campagna elettorale di Francesco Pigliaru, allora candidato alla presidenza della Regione. E lo ricorda lui stesso, sottolineando che “rispetto agli inizi del 2014 la Sardegna sta molto meglio. Qui possiamo attrarre investimenti e i cinesi lo dimostrano. Certamente dobbiamo migliorare le condizioni del Sulcis”.
Alla Fiera arrivano insieme lo stesso Pigliaru e il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, accolti da un lungo applauso. Renzi continua la sua convention premettendo che “non parleremo solo di referendum: vero che ci sono problemi, in Sardegna per esempio il lavoro e la continuità territoriale. Ma tutto va inserito in un contesto più ampio, perché abbiamo fatto tante riforme da quando siamo al Governo. Non mi riferisco solo della riforma costituzionale, ma anche al Jobs Act, grazie alla quale ci sono 700mila persone inattive in meno”.
Entrando invece nel merito del voto del 4 dicembre, osserva: “Tutti volevano cambiare la Costituzione, ma solo noi abbiamo avuto il coraggio di farlo e ci siamo riusciti”.
Al. Car.
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