La Regione paga l’affitto ma gli uffici sono vuoti. Da due anni

Un immobile al prezzo di due. L’offerta, sulle prime, non sembra tanto vantaggiosa. E infatti non lo è. Spesso però la gestione della res publica poco ha a che vedere con la logica, tant’è vero che ancora oggi la Regione sborsa 80mila euro al mese (956mila l’anno) per l’affitto di cinque piani in una palazzina di via San Simone, a Cagliari. Peccato ne occupi solo tre: uno è stato liberato quasi due anni fa, l’altro – occupato dal Servizio edilizia residenziale, ora in viale Trento – alcuni mesi orsono. E nel palazzotto con vista sulla Statale, son rimaste solo le scrivanie del Genio civile (4° piano), degli uffici del settore Opere idriche e assetto idrogeologico (5°) e del commissario per la mitigazione del rischio ideogeologico Efisio Orrù (7°). Al terzo e sesto piano, il nulla. Il rinnovo del contratto è stato firmato un anno fa (ne parlò La Nuova Sardegna) in maniera quasi automatica.

Se per le casse pubbliche non è un grosso affare, chi può ben festeggiare è il proprietario del palazzo: l’immobiliarista-editore Sergio Zuncheddu. Che, sia chiaro, fa il suo lavoro: macinare profitti. E lo fa talmente bene da riuscire a raddoppiare gli incassi in un sol colpo, visto che il piano liberato quasi due anni fa – quello per cui la Regione ancora corrisponde la pigione – era occupato dalla società in house SardegnaIt.

E oggi dove sta SardegnaIt? In via dei Giornalisti, a poche centinaia di metri dalla vecchia sede. Non ci arriva poche settimane fa, ma nell’aprile del 2013, oltretutto a seguito di una procedura iniziata a ottobre 2011, quando la società pubblica un avviso per l’individuazione della nuova sede (tra i criteri: zona via Santa Gilla, immobile nuovo, parcheggi privati e vicinanza all’aeroporto di Elmas). Vagliate le candidature, a spuntarla è stata la società Immobiliareuropea,  ovvero la holding di Sergio Zuncheddu. Che oggi incassa da una parte (via San Simone) e dall’altra (via dei Giornalisti).

Per la nuova sede della società in house, il contratto prevede un affitto annuo di 500mila euro, al quale si sommano 78mila euro di oneri condominiali, Iva sul canone di locazione per 100mila euro e altri 120mila per la pulizia dei locali. Il costo annuo sfiora quindi i 900mila euro. Almeno fino al 2019, dice il contratto. Sempre che la Procura di Cagliari non abbia qualcosa da ridire, visto che sull’operazione pesa l’inchiesta per turbativa d’asta condotta dal sostituto procuratore Gaetano Porcu. Tra gli indagati: Sergio Zuncheddu e l’attuale amministratore unico di SardegnaIt Marcello Barone. Le indagini faranno il loro corso e come andrà a finire, si vedrà.

Nel frattempo, dalla vicenda emerge anche un risvolto grottesco. Malgrado il canone non proprio ‘agevolato’ – ma comunque congruo per un immobile di lusso e nuovo di zecca – la consegna degli uffici di via dei Giornalisti non è stata chiavi in mano. Poche settimane prima del trasferimento infatti, Barone si accorse che occorrevano dei lavori di adeguamento, uno di 4.200 euro, l’altro di 17.900. Anziché sollecitare la proprietà, riuscì a fare di meglio: mise mano al portafogli (di SardegnaIt) e affidò i lavori, per via diretta, alla Cantieri commerciali srl di Milano. Tutto lecito, visto che la spesa fu di appena 22mila euro. Ma il risultato finale, visto oggi, rasenta il comico, posto che la Cantieri commerciali non è altro che una società di Immobiliareuropea. Quindi il gruppo di Sergio Zuncheddu non solo non cacciò un euro, ma ci guadagnò pure. Giusto per aggiungere qualche spicciolo alle centinaia di migliaia di euro già in cassa (legittimamente) grazie al doppio affitto di via San Simone e via dei Giornalisti. Rimane un piccolo quesito: come si arriva a questa incredibile situazione? Come si vedrà in seguito, l’operazione fa gioco alla ‘razionalizzazione’ degli uffici regionali voluta dall’ex governatore Ugo Cappellacci. Poi qualcosa salta e il giocattolo si rompe. Fino a far pagare ai contribuenti due anni di affitto inutile. (1. Continua)

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

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