Regionali, Cappellacci punta su Cicu. Ma ‘dimentica’ di consultare gli alleati

Nel campo del centrodestra c’è un primo reale tentativo di incoronare il leader delle Regionali 2019, bruciando ogni altra opzione: è la partita che dentro Forza Italia stanno giocando in solitudine il coordinatore-deputato Ugo Cappellacci e l’europarlamentare Salvatore Cicu, tornati in ottimi rapporti dopo il gelo a intermittenza degli ultimi nove anni. Tanto che i Riformatori sardi, attraverso il segretario Pietrino Fois, pur nel garbo istituzionale che si usa tra alleati, hanno diffuso una nota per ricordare alla coalizione che il candidato governatore si deve scegliere con le primarie.

Il passo a due tra il deputato e l’europarlamentare è finito pure sulla stampa nazionale, riportato ieri da Affari Italiani e intitolato ‘Sardegna, è battaglia sulla candidatura azzurra: Cappellacci vuole Cicu’. La circostanza non è specificata, nell’articolo si parla genericamente di una riunione del 30 giugno. Ma si tratta dell’appuntamento che Cicu ha organizzato nel teatro comunale della ‘sua’ Selargius invitando il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, di cui l’eurodeputato si dice fedelissimo.

La mossa di Forza Italia sta già incontrando resistenze: sebbene senza mai citare espressamente il partito azzurro, Fois, a nome dei Riformatori, ha inviato un comunicato con un corollario: “È tempo di primarie, non di fughe in avanti”. Segue una più dettagliata posizione dei liberal democratici: “Le Politiche di marzo e le Amministrative di domenica scorsa chiariscono un punto – continua Fois -: la coalizione unita vince, le urne non premiano invece quelle improvvisate o casuali, fatte solo per governare in mancanza di alternative”. E ancora: “Le alleanze vanno costruite per tempo condividendone programma e chi lo deve mettere in atto e promuoverlo”. Poi ecco di nuovo un riferimento che può essere riferibile alla mossa di Cappellacci e Cicu: “Ci sono troppi partiti convinti di avere nelle proprie file l’uomo, o la donna, da tirar fuori all’ultimo momento. Bene: noi lo vogliamo sapere il nome in anticipo e siamo convinti che le primarie siano uno strumento utile per conoscerne qualità e capacità della persona prescelta”.

Su Cicu pesa un elemento su cui nessun alleato si sognerebbe mai di puntare il dito, in nome del garantismo, ma è sostanziale: l’eurodeputato è a processo da gennaio 2017 con l’accusa di aver riciclato denaro dei clan camorristici Casalesi e D’Alessandro. Un capo d’imputazione che alle urne rischia di diventare un boomerang per il centrodestra, nel caso in cui la candidatura di Cicu dovesse ottenere il via libera. Ma è evidente che i Riformatori abbiano già messo il primo paletto per fermare la scelta dell’europarlamentare. Ed è difficile immaginare che un’identica posizione non venga assunta dalla Lega, il cui leader Matteo Salvini è sempre ben attento alle vicende giudiziarie degli alleati (un po’ meno parla dei 49 milioni che il suo partito avrebbe truffato allo Stato  attraverso io rimborsi elettorali, c’è un processo in corso a Bolzano). L’esempio sul punto è dato dalla corsa di Antonello Peru alle Politiche di marzo, stoppata dalla Lega perché il consigliere regionale di Forza Italia è accusato di associazione per delinquere nell’ambito dell’inchiesta Sindacopoli, in cui allo stesso Cicu sono imputati “indizi di reità”, aveva scritto la Procura di Oristano (leggi qui).

Fatto sta che l’aspetto giudiziario non sembra preso in considerazione da Cappellacci che, a quanto pare, ha deciso di lavorare per spianare all’amico di partito, anche perché il mandato di Cicu a Strasburgo si conclude il prossimo anno. E per l’esponente azzurro non si prevedono altri incarichi, visto che Berlusconi è fuori dai giochi del potere anche a Roma.

Al momento, ma è troppo presto, non si registrano reazioni nemmeno da parte del Psd’Az e del segretario Christian Solinas, certamente impegnato a risolvere le questioni interne contro il gruppo dissidente. Di certo per le Regionali sia i Quattro Mori che i Riformatori sono in trattative anche col Partito dei Sardi, quindi è difficile immaginare che lascino decidere le alleanze alla sola Forza Italia, sebbene l’Isola sia una delle poche regioni dove i berlusconiani non sono stati superati dalla Lega (leggi qui).

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

[Nella foto da sinistra: Cicu, Cappellacci, Fois, Solinas]

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