Regionali, il candidato del centrodestra lo sceglie Salvini: Solinas è in pole

Da consigliere regionale a probabile candidato governatore del centrodestra passando per Palazzo Madama: è questo il percorso politico di Christian Solinas, 42 anni da compiere il 2 dicembre, al momento il nome più probabile per guidare la coalizione alle Regionali del 2019.

È arrivata all’ora di pranzo la svolta sulla scelta della candidatura nel centrodestra: ad annunciare che sarà la Lega, e non Forza Italia e nemmeno Fratelli d’Italia a indicare il leader, è stato Eugenio Zoffili, deputato lombardo e commissario del Carroccio nell’Isola. Zoffili (nella foto insieme a Salvini e Solinas),  ha assicurato che spetta a Salvini fare il nome, lasciando quindi intendere che nella spartizione delle regioni che vado nei prossimi mesi la Sardegna è stata assegnata al Carroccio (le altre sono Piemonte, Basilicata e Abruzzo).

Nel centrodestra sardo nessuna sorpresa: sono anni che le candidature vengono decise a Roma. Prima, ai tempi dello strapotere di Forza Italia, a decidere era Silvio Berlusconi. Ma adesso che il primo partito dello schieramento è la Lega, le investiture spettano a Salvini. Che di Solinas può essere considerato il padre politico dopo l’alleanza alle Politiche di marzo, quando il Psd’Az – di cui Solinas è segretario – ha stretto l’accordo elettorale col Carroccio, svuotando i Quattro Mori degli oppositori interni con la bussola a sinistra (qui l’inchiesta recente di Sardinia Post).

Solinas, stando a quanto filtra da ambienti sardi, avrebbe l’appoggio anche di diverse componenti ed ex interne a Forza Italia. Un sostegno, questo, che ruota intorno alla lista delle Politiche: se infatti Solinas dovesse vincere le Regionali, in Senato, al suo posto, entrerebbe Lina Lunesu, consigliera regionale ai tempi di Cappellacci governatore, moglie di Bebo Galizia, ex dirigente del partito azzurro, da qualche tempo vicino ai leghisti. La Lunesu, in campagna, elettorale è stata sostenuta anche dai consiglieri regionali azzurri Alberto Randazzo e Alessandra Zedda, quest’ultima anche per via dell’ex esponente cagliaritano di Forza Italia, Giuseppe Farris, amico fraterno dei Galizia-Lunesu.

In questo quadro, perde quota il gradimento di Angelo Binaghi, il presidente della Federazione italiana tennis che era considerato sino a questa mattina un papabile, anche per via della sua amicizia col numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Le probabilità di diventare il candidato sembrano sfumare anche per Stefano Tunis, altro consigliere regionale, molto vicino al senatore ed ex sindaco di Cagliari, Emilio Floris. Su Tunis, peraltro, è scoppiata una guerra interna a Forza Italia. Tanto che la stessa Zedda, capogruppo azzurra nella massima assemblea sarda, ha detto a Sardinia Post, ha detto che “Tunis non può essere il candidato governatore del partito semplicemente perché Forza Italia non ne ha mai discusso. Tunis – ha annunciato la Zedda – ha di recente organizzato una convention sul lavoro, ma lo ha fatto tramite la sua associazione Sardegna 20-venti, non a nome del partito”.

Salvini è atteso in Sardegna nei prossimi giorni: si fa sempre più concreta la possibilità che sarà lui, durante la sua visita, a ufficializzare il nome del prescelto chiudendo così i giochi di una corsa al voto in cui si stanno bruciando le tappe. Perché a quattro mesi dalle elezioni (la data più probabile è domenica 24 febbraio), si conoscono già i nomi di due candidati sicuri: sono l’M5s Mario Puddu e il candidato di Autodeterminatzione, Andrea Murgia. Con Solinas si sale a tre. Manca solo il leader del centrosinistra, il campo politico destinato, più di tutti, a cambiare pelle: 130 sindaci (ma le adesioni sono ancora aperte) hanno chiesto al sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, di guidare una coalizione civica per andare oltre i partiti che tradizionalmente compongono lo schieramento.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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