Referendum Catalogna: delegazione di indipendentisti sardi a Barcellona

Il Fronte Indipendentista Unidu in Catalogna con una delegazione internazionale di militanti insieme al Comitadu sardu pro su referendum de sa Catalunya. “Venerdì notte la delegazione – hanno spiegato gli indipendentisti – è arrivata a Barcellona e ha occupato, con altri attivisti catalani, la scuola primaria Pig-Roig, nel Barrio de El Guinardó. La scuola sarà seggio referendario domenica 1° ottobre (foto dalla diretta del quotidiano El País)

 In questo, come in altri seggi occupati si organizzano attività informative e ludiche. La polizia catalana, i Mossos d’Esquadra, si è presentata sia nella notte che nella mattina del 30 settembre per domandare circa le iniziative svolte nel seggio senza però identificare alcun militante”.  Il Fronte Indipendentista Unidu “appoggia il processo referendario sull’indipendenza e sulla costituzione della repubblica catalana e condanna lo stato spagnolo nonché l’Ue per i soprusi e le insidie alla democrazia. Invita al rispetto dei trattati internazionali che sostengono il diritto all’autodeterminazione dei popoli”.
Sale (Irs): “Noi come scudi umani”
“Noi osservatori internazionali saremo scudi umani”, lo spiega l’indipendentista sardo Gavino Sale, leader di Irs (Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna), che si trova a Barcellona assieme a delegati indipendentisti di varie nazioni per valutare l’andamento del referendum previsto per domani. “Ho dormito in una scuola, che sarà seggio, per stare vicino agli amici catalani. La tensione è alta – dice Sale – anche perché sinora la polizia ha controllato ma senza intervenire. Mentre domani mattina potrebbe attuare lo sgombero. Per questo abbiamo deciso che tutti gli osservatori non spagnoli affianchino fisicamente i catalani. Se il Governo di Madrid dovesse usare la forza troverebbe anche noi, scudi umani, uomini liberi e venuti in pace in una nazione europea. Si solleverebbe un caso molto delicato: intervenire contro di noi significherebbe sollevare un incidente internazionale di non poco conto”.

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