Quartu, si dimette il sindaco Delunas. Ora ha venti giorni per ripensarci

“Annuncio le mie dimissioni irrevocabili dalla carica di sindaco della città di Quartu”. Con queste precise parole, al termine di una seduta fiume del consiglio comunale durata quasi tre ore, Stefano Delunas ha innescato il terremoto che sta scuotendo la terza città della Sardegna e il Partito democratico. L’annuncio è arrivato al culmine di una seduta tesissima, tra accuse incrociate e bordate pesantissime interrotte solo dalla sospensione dei lavori per una quarantina di minuti. Subito dopo, arrivano gli interventi dell’ex primo cittadino Mauro Contini e dell’ex candidato sindaco Tonio Pani, che punzecchia Delunas (“Se si dimette, la seguirò anch’io immediatamente. Basta che lo faccia davvero”). E il sindaco lo ha fatto: nel giro di pochi minuti – il tempo di scrivere la lettera di dimissioni, poi letta in Aula – il sindaco dà forfait. “E ci mancherebbe altro che non ascoltassi le esortazioni dei consiglieri Contini e Pani”, ha detto beffardamente Delunas. Ecco l’estratto dalla diretta video di Radio Sant’Elena:

Terminato l’intervento, Delunas si è recato subito di fronte alla poltrona di Pani – attonito – chiedendo un autografo. Dopo un primo tentennamento, arriva la firma. E così fanno altri due consiglieri di minoranza, seguiti dal collega di centrosinistra Roberto Cannarella, fedelissimo del primo cittadino. In totale però il bottino è magro: i consiglieri dimissionari si fermano a sei.

lettera dimissioni delunas

L’epilogo – sempre che di epilogo si tratti – è sembrato quasi fisiologico, visto ciò che è accaduto a Quartu negli ultimi due mesi, tra stilettate al vetriolo, bordate incrociate e assessori che hanno dato l’addio all’esecutivo pochi giorni dopo essere stati nominati. A metà luglio è toccato a Christian Gitani, Pd, titolare della delega allo Sport, mentre il 3 agosto a lasciare l’esecutivo è stata l’assessore alla Cultura Valentina Casalena Parodi (appena 24 ore prima delle annunciate dimissioni del sindaco).

E ora? A partire dalla comunicazione in Consiglio comunale, Delunas ha venti giorni di tempo per tornare sui suoi passi (le dimissioni potrebbero diventare revocabili a seconda dell’esito di  un incontro previsto oggi con i compagni di viaggio). Toccherà ora alle diplomazie di partito tentare di rimettere la barra a dritta in questa tempesta.

E la lettera? In verità pare più una boutade, fedele alle schermaglie tra gli schieramenti e al clima pesantissimo piombato su via Porcu. Perché, nello specifico, il papello scritto di pugno da Delunas è stata una mera provocazione, probabilmente meditata. Una provocazione che in verità pare essere indirizzata più alla sua maggioranza e che tradotta, potrebbe suonare più o meno così: “Bene, io mi dimetto. E se siete coerenti e volete sul serio staccare la spina, ve ne do l’occasione: rinunciate alla vostra poltrona, quindici firme e andiamo tutti a casa, maggioranza e opposizione”.

Perché se avessero aderito all’appello del sindaco almeno la metà dei consiglieri, la legislatura sarebbe morta martedì sera. Senza appello. In via Porcu sarebbe arrivato un commissario e poi tutti alle urne. Al contrario, il finale della ‘raccolta firme’ è noto. Quello della giunta Delunas forse non ancora.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

Credits

Video estratto dalla diretta streaming di Radio Sant’Elena 

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