Il Psd’Az lancia “La nostra Sardegna”. Tavolo con Soru, Maninchedda e Floris

“Il progetto della Giunta regionale ha fallito, è ora di scriverne uno alternativo e credibile, un piano d’azione per uscire da una condizione non più sostenibile”. Così il segretario nazionale del Psd’Az, Christian Solinas, che questa mattina ha presentato con il consigliere regionale della Base, Gaetano Ledda, ed il presidente del partito, Efisio Arbau, l’iniziativa “La nostra Sardegna” una tre giorni di dibattiti sulle prospettive della Regione in programma a Villagrande Strisaili da venerdì a domenica prossimi.

Partecipano esponenti della politica sarda. Fra gli altri Renato Soru (Pd), Emilio Floris (Fi), Paolo Maninchedda (PdS) ed esperti di varie materie ed ospiti internazionali delle principali formazioni identitarie europee. Solinas ha illustrato in dettaglio il programma: dopo la giornata di venerdì dedicata al confronto interno al Psd’Az, il sabato sarà affrontato da diversi punti di vista il tema della cosiddetta “economia della cultura”.

“La cultura può essere il nostro petrolio – ha detto il segretario sardista -, nel senso che rappresenta il patrimonio immenso della Sardegna in termini di identità, paesaggio ed ambiente, un patrimonio unico che esprime al meglio quel modello di economia sostenibile sul quale puntiamo”. Sempre sabato, ha aggiunto, “avremo come ospite Vittorio Sgarbi, sia per la sua competenza in campo artistico e culturale che per la sua esperienza di sindaco di un piccolo comune cresciuto molto proprio grazie alla cultura”. Domenica, infine, “proporremo un forum internazionale con le principali formazioni identitarie d’Europa; noi non siamo separatisti ma crediamo in una Europa diversa, fondata sull’autonomia e l’integrazione dei popoli e delle Regioni”.

Così Arbau: “Abbiamo scelto l’Ogliastra come simbolo della ‘Nostra Sardegna’ perché riteniamo sia il luogo dell’economia sostenibile con una base molto solida fondata sul settore agro-alimentare e rurale”. Sul piano politico, ha continuato Arbau, “non vogliamo sentirci prigionieri di vincoli ideologici ma rivolgere ai sardi una proposta forte fondata sui programmi”.

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