Una proposta di legge per incentivare il lavoro: l’hanno presentata questa mattina in Consiglio regionale il Psd’Az, La Base e i Rossomori. I tre partiti hanno ipotizzato un investimento di 87,5 milioni in tre anni e dare occupazione a 3mila persone, di cui 1.798 nel primo anno di applicazione. Le assunzioni avverrebbero a fronte di sgravi fiscali garantiti alle aziende per vent’anni con finanziamento fino a 12mila ad azienda per ogni singolo contratto. Nel dettaglio si parla di una riduzione di Iva, Irpef e Ires del 50 per cento, mentre il taglio della previdenza Inps sarebbe ridotto del 60 per cento.
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La proposta di legge nasce dalla bocciatura della Consulta di un ricorso presentato dalla Regione contro la legge di stabilità. “Quella sentenza – spiega il capogruppo Angelo Carta – dice che anche la Sardegna, come tutte le altre regioni italiane, ha l’obbligo di concorrere al risanamento della finanza pubblica ma, allo stesso tempo, lascia alla nostra Regione uno spazio di manovra importante sul fronte della gestione delle entrate proprie. Individuiamo – continua il consigliere – quattro settori di intervento: turismo, artigianato, commercio e servizi. La norma prevede inoltre una procedura agile per la presentazione delle domande: basterà un’autocertificazione”. La gestione della partita sarà in capo all’assessorato alla Programmazione che dovrà costituire un’unità di progetto per la redazione delle graduatorie, il controllo delle domande e, con il supporto dell’Agenzia sarda delle entrate, il monitoraggio della spendita delle risorse.
“Nell’ultima finanziaria sono stati stanziati 12 milioni di euro per le “marchette” – ricorda il consigliere Giovanni Satta -. La nostra proposta invece punta a creare posti di lavoro, a rivitalizzare l’economia delle zone interne e dell’intera Sardegna”.
