Il procuratore Mura toglie l’indagine-bis su Zedda dalle mani del pm Pilia

Un’iniziativa clamorosa, per quanto risulta senza precedenti nella storia, almeno in quella recente, della magistratura sarda. Il procuratore capo Mauro Mura ha revocato al sostituto procuratore Giangiacomo Pilia la delega a indagare sul caso dell’Ente lirico di Cagliari, la vicenda che ha portato al processo (attualmente in corso) contro il sindaco di Cagliari Massimo Zedda accusato di abuso d’ufficio. La revoca riguarda l’inchiesta-bis sulla stessa vicenda, quella che vede indagato Zedda per un’altra ipotesi di abuso d’ufficio connessa a una serie di comportamenti che il sindaco avrebbe messo in atto per ritardare il nuovo insediamento dell’ex sovrintendente Mauro Meli. Nomina decisa dopo la revoca di quella di Marcella Crivellenti. Ne dà notizia l’Unione Sarda oggi in edicola.

La vicenda è particolarmente complessa, la sostanza è semplice. Il procuratore capo di Cagliari imputa al suo sostituto di non aver svolto – nonostante gliene fosse stata fatta richiesta scritta – una serie di approfondimenti sul contenuto di una memoria presentata dall’ex componente del consiglio d’amministrazione dell’ente Lirico (ed ex magistrato) Mario Marchetti. Questi (che è stato a sua volta querelato dall’ex soprintendente Meli per diffamazione) contestava l’impostazione dell’inchiesta-bis, escludeva che a Zedda potessero essere attribuiti altri comportamenti tali da configurare l’abuso d’ufficio e, soprattutto, puntava il dito sulle gestioni del Lirico precedenti alla nomina di Marcella Crivellenti. Gestioni alle quali, a suo giudizio, andavano intestati i “buchi milionari” nel bilancio.

Una decisione, quella di Mura, molto grave per il suo sostituto. Il pubblico ministero Pilia è stato ritenuto dal suo superiore non più idoneo a svolgere l’inchiesta per aver indagato in modo parziale. A rendere ancora più significativa la decisione, il momento in cui è stata assunta: il 31 dicembre, cioè nell’ultimo giorno in cui Mura è stato nel suo ufficio. Il primo gennaio, infatti, è andato in pensione. In definitiva, la revoca delle indagini sul Lirico è stato il suo ultimo atto da procuratore della Repubblica di Cagliari. A occuparsi del seguito della vicenda sarà Gilberto Ganassi, il magistrato che – in qualità di facente funzioni (e in attesa che il Consiglio superiore della magistratura nomini il nuovo titolare) – svolgerà l’incarico di procuratore della Repubblica di Cagliari. Sarà lui a ricevere le osservazioni scritte attraverso le quali il pm Pilia intende respingere i rilievi di Mura. Rilievi che, secondo quanto ancora riferisce il quotidiano di Cagliari, Pilia respinge totalmente. Sosterrebbe in particolare di aver avviato gli approfondimenti richiesti tra l’altro affidando a un commercialista l’esame dei bilanci indicati da Marchetti.

Di questo scontro all’interno della magistratura cagliaritana – del quale inevitabilmente si occuperà il Csm – si era avuta la netta percezione nell’ultima udienza del processo contro Massimo Zedda, lo scorso 16 dicembre. Convocato come testimone dalla difesa del sindaco di Cagliari, Marchetti aveva avuto subito un contrasto col pm che aveva contestato la possibilità che testimoniasse perché, aveva detto, “imputato di un reato connesso”. Il reato in questione è la presunta diffamazione dei confronti dell’ex sovrintendente Meli. Il tribunale aveva giudicato non fondata l’opposizione del pm e così Marchetti aveva testimoniato. Rilevando che Pilia aveva svolto nei suoi confronti “indagini illegittime”. Marchetti, inoltre, aveva anche contestato l’impianto della indagine bis (appunto quella che ora è stata tolta dalla mani di Pilia) con un’osservazione di carattere tecnico-giuridico: “Si ha abuso d’ufficio – aveva ricordato – quando un pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, produce, nell’esercizio delle sue funzioni, un danno o un vantaggio patrimoniale. Ciò di cui non se ne vede traccia in questo processo”.

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