L’opposizione al progetto Eleonora della Saras approda in Parlamento e trova nel M5S un importante alleato. Con un’ interrogazione a prima firma Emanuela Corda, e a seguire di altri 26 deputati grillini, il fronte contrario all’estrazione di gas naturali dal sottosuolo di Arborea si allarga oltre Tirreno e si configura come prima e concreta doccia fredda per la Saras, all’indomani della cessione del 21% del pacchetto azionario ai nuovi soci del colosso russo Rosneft di proprietà del Cremlino.
L’interrogazione, indirizzata ai ministeri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente, della Salute e delle Politiche agricole, richiama le attività Saras di ricerca idrocarburi e gas che interesserebbero molti comuni dell’Isola, grazie anche al rilascio di concessioni ministeriali che starebbero di fatto trasformando la Sardegna in un Eldorado assai ambito ma poco tutelato.
Le ricadute negative di queste azioni vengono dettagliatamente elencate nell’interrogazione: salinizzazione dei terreni, compromissione delle attività agricole e zootecniche, per non dire dei rischi per il paesaggio e la preziosa avifauna del territorio.
Non meno pesante è l’allarme lanciato dai deputati grillini sulla validità economica dell’iniziativa, ad iniziare dalle limitate royalties che sarebbero riconosciute alla Regione Sardegna, ma non agli enti locali. Il rischio che viene paventato nell’interrogazione è quello di creare false aspettative e nuovi miraggi di ricadute positive per le popolazioni, le quali in passato hanno sperimentato sulla loro pelle e salute le fallimentari iniziative industriali di chi alla fine ha lasciato nel territorio disoccupazione e inquinamento ambientale.
Ma l’attenzione dei deputati del M5S non si limita al solo progetto Eleonora. L’atto di sindacato ispettivo solleva il problema di un altro progetto, denominato Igia e a firma Sargas (sotto il diretto controllo della Saras), che intende avviare nel Comune di Arbus, in un’area di 187 Km quadrati del Medio Campidano, trivellazioni per ricerca di idrocarburi liquidi o gassosi, che però ha già registrato la contrarietà delle popolazioni interessate e dei consigli comunali.
L’interrogazione chiede che venga promosso un confronto con tutte le istituzioni, con la sospensione di ogni autorizzazione e procedura di concessione in corso, ma soprattutto di conoscere quali siano le azioni a tutela dell’ambiente, della salute, dello sviluppo economico e delle politiche agricole che i diversi ministeri sono tenuti ad assicurare per prevenire eventi potenzialmente disastrosi per le popolazioni e per gli ecosistemi dei territori interessati dai progetti di ricerca idrocarburi e gas.
Marcello Mereu