“Prendiamo atto che è stata preclusa la presentazione di un candidato della minoranza di sinistra al congresso regionale del Pd. Restando così le cose questa minoranza non parteciperà al congresso regionale in conformità all’orientamento espresso dalle compagne e compagni della stessa minoranza”. Lo afferma, in una nota, l’esponente del Pd, Tore Cherchi, in seguito alla decisione della Commissione nazionale di garanzia.
“Sono state opposte argomentazioni regolamentari ad una questione che è eminentemente politica – osserva Cherchi – ma anche a stare alle garanzie regolamentari la questione misconosciuta è il diritto delle minoranze ben più importante della riapertura di un termine: la vuota forma fa strame della sostanza. Sul piano più strettamente politico si compie un danno innanzitutto al PD sardo. Un partito che avendo infilato due sconfitte consecutive alle elezioni amministrative e avendo avuto il dato più negativo in Italia al referendum, avrebbe necessità di raccogliere le forze e non di perderne altre. È stupefacente che tanti dirigenti, a prescindere dalle posizioni congressuali, tacciano o peggio facciano spallucce e accondiscendano. Ma forse lo stupore – conclude Cherchi – è fuori luogo in un partito che da oltre un anno è acefalo e gestito da Roma con metodo proconsolare”.