Primarie Pd, sfida a tre: in corsa per la segreteria Cucca, Marcialis e Sanna

Alle primarie del 19 marzo saranno Giuseppe Luigi Cucca, Yuri Marcialis e Francesco Sanna a contendersi la guida del Pd sardo. Ecco le alleanze interne.

Alle primarie del 19 marzo saranno Giuseppe Luigi Cucca, Yuri Marcialis e Francesco Sanna a contendersi la guida del Pd sardo. I nomi dei tre aspiranti segretari arrivano ufficialmente dalla sede regionale del partito, in via Roma a Cagliari, dove alle 20 si è chiusa la presentazione delle candidature. E quello che viene fuori è un quadro interno mutato rispetto agli equilibri del congresso 2014.

Ma vediamo intanto il profilo dei tre candidati: Giuseppe Luigi Cucca è il più ‘anziano’ della terna: classe ’57, nuorese, avvocato di professione, è senatore dal 2013. Precedentemente è stato consigliere regionale, poltrona che gli è valsa anche l’accusa di peculato nell’inchiesta sui fondi ai gruppi: posizione poi archiviata dalla Procura di Cagliari lo scorso 10 dicembre. Da parlamentare, invece, il nome di Cucca è legato al caso Kyenge-Calderoli: a Palazzo Madama ha votato contro l’autorizzazione a procedere per istigazione all’odio razziale nei confronti dell’esponente leghista che aveva paragonato l’ex ministra a un orango. Cucca motivò il suo voto sostenendo che non era razzismo (leggi qui). Nello scacchiere dem nazionale il senatore è considerato vicino al ministro Graziano Delrio.

Dal Consiglio regionale è passato pure Francesco Sanna, classe ’65, sulcitano di Iglesias, attualmente deputato. Al pari di Cucca anche Sanna è uscito indenne dall’inchiesta sui fondi ai gruppi, in seguito all’archiviazione decisa dal gip Giovanni Massidda. A Roma, Sanna è al secondo mandato, dopo aver fatto il primo a Palazzo Madama come senatore. Rispetto agli assetti nazionali, il deputato è un renziano, approdato nell’area dell’ex premier dopo lo scioglimento, nel febbraio 2013, della componente lettiana.

Yuri Marcialis è un cagliaritano del ’73. Nella seconda giunta comunale di Massimo Zedda è stato riconfermato allo Sport, ma ha anche le deleghe alla Pubblica istruzione e alle Politiche sociali. È un dipendente regionale prestato alla politica: è in aspettativa da Argea, l’agenzia sarda per la gestione e l’erogazione degli aiuti in agricoltura. Sempre a Cagliari Marcialis ha guidato il Pd cittadino dal 2011 al 2014.

Quanto alle correnti interne al Pd, Cucca è stato proposto da una parte dell’ex minoranza interna che nel congresso sardo del 2014 sosteneva il senatore Ignazio Angioni. Si tratta quindi di ex Ds e di renziani. Su tutti hanno lavorato alla candidatura di Cucca il deputato Siro Marrocu e il consigliere regionale Gavino Manca. A questo giro il senatore nuorese sembrava dovesse già incassare l’endorsement dei popolari-riformisti di Cabras-Fadda. Ma la componente ha preferito una posizione attendista e solo nei prossimi giorni deciderà con chi schierarsi. Soprattutto per via del fronte più giovane che vorrebbe una convergenza su Marcialis. Cucca questa mattina è stato presentato come un candidato unitario: ma si è capito subito che fosse una forzatura. Lessicale prima ancora che politica, dal momento che il nome del senatore è stato fatto quando erano già in campo sia Sanna che Marcialis.

Sanna è stato proposto dall’area dell’europarlamentare Renato Soru. L’obiettivo era provare a far convergere sul deputato l’intero partito. Ma si sapeva che la missione sarebbe stata difficile: al congresso del 2014, infatti, le componente di Antonello Cabras e Paolo Fadda facevano parte dell’allora maggioranza congressuale che elesse Soru. Il matrimonio politico, come noto, è finito malissimo già a febbraio 2016, cioè tre mesi prima che l’ex governatore lasciasse la segreteria del partito dopo la condanna per evasione fiscale. Questo spiega la ragione per cui nessun candidato di area Soru sarebbe mai stato sostenuto dai popolari-riformisti (e viceversa), visto il precedente del 2014 e prima ancora quello del 2007.

Marcialis è la sinistra dem del partito: già con il referendum costituzionale del 4 dicembre aveva preso le distanze dalla linea renziana guidando nell’Isola il No alla riforma. Da quell’esperienza politica è nata la componente autonomista e federalista che, di fatto, è una costola dell’ex minoranza congressuale sarda. Ne fanno parte, tra gli altri, l’ex parlamentare Tore Cherchi, l’ex presidente dell’Assemblea civica di Cagliari, Ninni Depau, e il consigliere comunale del capoluogo, Marco Benucci. Marcialis va alle urne delle primarie con l’appoggio degli ex civatiani de La Traversata.

Prima del 19 marzo, per i dem sardi c’è comunque un’altra scadenza tecnico-politica: entro il 4 marzo andranno presentate le liste, fino a un massimo di tre per ciascun candidato segretario, ha deciso la commissione per il congresso. Il passaggio è fondamentale perché da qui passerà la composizione della futura assemblea regionale da 160. L’ipotesi più probabile è che le alleanze definitive si costruiranno in base ai nomi da mettere in lista.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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