“Il nuovo Ppr non aggiorna ma stravolge il precedente proponendo di intaccare ulteriormente il capitale strategico costituito dal paesaggio“, è quanto sostiene Legambiente Sardegna dopo un primo esame della documentazione.
“Di fronte a questo quadro è abbastanza comprensibile e pensiamo doveroso che i rappresentanti del Ministero dei Beni Culturali non abbiano controfirmato i documenti del Ppr in quanto vanno molto oltre le necessarie correzioni cartografiche ed interpretative – ha sottolineato Legambiente – ed esprimono una linea diversa della tutela, contenente meno salvaguardie territoriali. Praticamente si travalicano le indicazioni contenute nel codice del paesaggio per le operazioni di mero aggiornamento e dal momento che il Ppr era stato condiviso con il Mibac dal 2007 tutte le operazioni di aggiornamento devono essere svolte in co-pianificazione. In sostanza siamo in presenza di un nuovo Ppr che può creare solo illusioni e confusione dal momento che appare rivolto a creare aspettative edificatorie e sospendere di fatto le procedure di approvazione dei Piani Urbanistici Comunali”.
L’associazione ambientalista ribadisce, quindi, di esser fiduciosa che “i sardi sapranno scegliere di difendere il proprio territorio quale base per promuovere nuove politiche del lavoro basato sulla salvaguardia ambientale e sulla riqualificazione dell’esistente”.