Politiche, il centrodestra ha quasi chiuso le liste: c’è anche Arbau (ex Pd)

Il centrodestra sardo è all’ultimo giro di boa con le candidature delle Politiche: rispetto agli undici parlamentari che la coalizione dovrebbe eleggere nell’Isola stando ai sondaggi (qui le previsioni), i nomi sono quasi tutti decisi. Ecco allora lo schema di massima che mette insieme Forza Italia, Riformatori, Udc, Fratelli d’Italia e La Base. Ricordiamo che col voto del 4 marzo, dalla Sardegna arriveranno a Roma in venticinque. Di questi, oltre ai possibili undici di centrodestra, dieci potrebbe piazzarli il Movimento Cinque Stelle, mentre al Pd ne vengono attribuiti tre (nella peggiore delle ipotesi) e uno pare possano indicarlo i Liberi e uguali (Leu).

Cominciando dai sei collegi uninominali della Camera – si tratta di sfide dirette in cui le coalizioni corrono con un candidato unico e vince chi prende più voti -, alla consigliera regionale di Forza Italia, Alessandra Zedda, viene affidato il compito più duro: provare a battere i grillini nella circoscrizione di Cagliari, dove i Cinque Stelle sono dati in vantaggio. Ma a poca distanza. Su Nuoro, il candidato potrebbe essere Efisio Arbau e per il leader de La Base, ex del Pd, sarebbe un’elezione sicura: Arbau, sindaco di Ollollai, guida un movimento che ha un consenso piccolissimo, intorno all’1 per cento, e si ritroverebbe in Parlamento dopo essere passato dal centrosinistra al centrodestra in meno di quattro anni (alle Regionali del 2014 aveva corso da alleato del Pd e ottenne anche uno scranno, poi perso per via dei ricorsi).

Un altro consigliere regionale, il gallurese Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci, è dato in partenza per Roma da candidato nel collegio uninominale di Olbia-Tempio. Anche nel suo caso si profila un’elezione certa, perché nel territorio il centrodestra è avanti nei sondaggi rispetto a M5s e Pd. Stesso discorso nell’Oristanese, dove il prescelto è ancora un esponente della massima assemblea sarda, Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori: sarà lui a guidare la coalizione.

Il Movimento Cinque Stelle supera invece il centrodestra sia nel Sulcis che nel Sassarese: per questa ragione nelle due circoscrizioni, dove la battaglia coi grillini si profila dura e la possibilità di perdere è alta, Forza Italia potrebbe cedere la candidatura a uno dei partiti alleato. Ma la decisione finale va ancora presa. Le due candidature, in buona sostanza, non sono appetibili.

Quanto ai collegi uninominali del Senato, il centrodestra ha trovato la quadra in due casi su tre: nella circoscrizione di Sassari-Gallura il candidato dovrebbero indicarlo i Riformatori, con il coordinatore regionale Pietrino Fois. Il centrodestra ha poi l’obbligo di mettere a correre una donna e lo farà a Nuoro-Oristano, dove in pole davanti a tutti sembra esserci Lina Lunesu: è stata consigliera regionale di Forza Italia nella legislatura 2009-2014. Entrò nella massima assemblea passando dal listino del governatore Cappellacci. Ancora da decidere la candidatura nel collegio uninominale di Cagliari-Sud Sardegna, dove i Cinque Stelle risultano più forti rispetto al centrodestra. Pure questo non è un collegio facile e Forza Italia potrebbe ugualmente cederlo a un qualche alleato, data l’alta probabilità di sconfitta.

Nelle due circoscrizioni proporzionali della Camera, Centro-Sud e Centro-Nord, i partiti corrono da soli. Ma ci sono precisi accordi all’interno delle coalizioni. In quota centrodestra, l’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci, consigliere regionale e coordinatore sardo degli azzurri, sarà capolista nel Centro-Sud. In questo collegio, in cui la Sardegna eleggerà in totale sei deputati, due dovrebbe metterli il centrodestra. E insieme Cappellacci potrebbe spuntarla il leader dell’Udc, Giorgio Oppi che ugualmente sarebbe il primo dei candidati, ma in una lista formata da scudo crociato e Riformatori (la cosiddetta seconda gamba della coalizione). Stesso schema al Centro-Nord, dove Forza Italia e alleati dovrebbero ugualmente conquistare due seggi: uno sembra ad appannaggio del nuorese Pietro Pittalis, capogruppo in Consiglio regionale. Pittalis è considerato il capolista azzurro; l’altro posto, sempre sicuro, dovrebbe prenderlo il deputato uscente dei Riformatori, Pierpaolo Vargiu, che è cagliaritano, ma sarà probabilmente il primo candidato nel Centro-Nord perché lì i liberal-democratici sono forti e lo stesso Vargiu è conosciuto, visto il suo passato da esponente della massima assemblea sarda.

Quanto al collegio unico proporzionale per Palazzo Madama, col quale in Sardegna saranno assegnati cinque posti, è probabilissimo che il capolista di Forza Italia lo farà il senatore uscente Emilio Floris, ex sindaco di Cagliari; sempre nella fila del centrodestra, ma attraverso la lista Riformatori-Udc, il secondo possibile eletto dovrebbe essere il primo cittadino di Tempio, Andrea Biancareddu, ex consigliere e assessore regionale dello scudo crociato, un baby pensionato d’oro della massima assemblea sarda con 5.009 euro euro al mese.

In Parlamento dovrebbero tornare anche due uscenti: l’azzurro Paolo Vella e l’ex pidiellino Bruno Murgia, passato coi Fratelli d’Italia da ex An qual è. Sia Vella che Murgia dovrebbero essere candidati fuori dall’Isola per accordi nazionali. Tuttavia non si esclude che Murgia possa essere il candidato della coalizione nel collegio uninominale di Nuoro, nel caso in cui Arbau venisse escluso. E una possibilità c’è, perché il passato di Arbau nel Pd sta scatenando non poche polemiche all’interno del centrodestra sardo. Tanto che il sindaco di Ollolai, per fare pressioni, sta portando dalla sua parte i pastori del paese che, questa mattina, hanno restituito duecento schede elettorali (leggi qui).

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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