Ppr, la difesa dell’urbanista Roggio: “Strumento valido, ma il Pd ci litiga”

Sullo strumento urbanistico varato dalla giunta di Renato Soru nel 2006, l’architetto (e urbanista) Sandro Roggio non ha dubbi. E lo difende a spada dalle colonne de L’Unione sarda oggi in edicola. Le stesse che appena una settimana fa contenevano le accuse di Francesca Barracciu, sottosegretario ai Beni culturali del governo Renzi, dirigente del Pd. Appena il tempo per affermare che quel Piano è “da aggiornare e rivedere”, come sostenuto anche dal presidente delle Regione Francesco Pigliaru, per poi lanciare strali (politici) diretti a chi quel testo l’ha fortemente voluto, anzi fatto nascere: Renato Soru, europarlamentare, nonché uno dei tre candidati alle primarie per l’elezione del segretario regionale del Pd della prossima settimana.

Leggi: Barracciu (Pd): “Il Ppr è troppo rigido”. E attacca Soru.

Il professionista Roggio conosce nei dettagli il Ppr, e ne sostiene la visione. Definita “giusta e coerente. Al di là delle contrapposizioni politiche, anche interne al Pd. Non per nulla, ribadisce all’intervistatore: “Ha resistito ad anni di ricorsi e attacchi”. E neppure il governatore di centrodestra Cappellacci è riuscito a modificarlo in maniera definitiva. Due settimane fa è arrivata infatti la cancellazione definitiva della revisione della precedente giunta, e della nuova sigla Pps (Piano paesaggistico dei sardi).

 Il lato tecnico. Il modello del Ppr per Roggio è “ragionevole”, “generoso e di larghe vedute”. Proprio perché non inchiodato al presente. Sul lato tecnico chiamato in causa dalla Barracciu, le cosiddette “norme transitorie” (da otto anni) di difficile attuazione, e il mancato adeguamento dei Comuni allo strumento regionale. replica così: “Sono state la salvezza del nostro territorio. hanno impedito la realizzazione di 15milioni di metri cubi da vendere in aree costiere, anche preziose”. Per Roggio: “Una rigidità indispensabile”. Unica semplificazione concessa dall’urbanista: quella relativa all’adeguamento tra Comuni e Regione, come richiesto, più volte dai sindaci anche dei piccoli paesi.

 No al “disconoscimento all’ingrosso”. Tra le risposte emerge anche un’analisi della lotta politica (ormai soprattutto internaal partito) attorno al Ppr. Roggio ne parla come di vecchie storie non risolte, le cui tracce si trovano già al varo del Ppr. Quasi un’analisi psico-politica: “La rimozione collettiva di questo momento conflittuale torna nelle fasi delicate del confronto ma scade negli slogan della lotta politica”. Il litigio interno al partito non è stato chiarito e si è trascinato “dopo le dimissioni di Soru nel 2008” (da presidente della Regione, ndr).

E rilancia su piani diversi e attuali, al di là della politica: “Il governo del territorio è un teme della politica tra i più rilevanti, ma questa rilevanza la si riconosce soprattutto quando si vedono i danni come a Genova e a Olbia“. E ancora: “Le visioni avanzate non guardano le scadenze elettorali, ci salvano dalla bruttezza e qualche volta ci salvano la vita”. Nel frattempo l’anniversario dell’alluvione che fece strage nell’Isola è vicino e si rianimano polemiche sulla speculazione edilizia, soprattutto in Gallura, e lanciano allarmi contro opere mai partire e soldi fermi in cassa.

Leggi anche: Olbia, un anno dopo. Soldi bloccati, canali ostruiti e opere sulla carta.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share