Il Pd sardo cerca il segretario, c’è la quadra su un nuovo nome

Il Pd ha finalmente trovato la quadra sul nome del nuovo segretario regionale e questa sembra la volta buona: il prescelto è Emanuele Cani, deputato nella precedente legislatura, 50 anni da compiere il 16 agosto, sulcitano di Carbonia, geometra con studio professionale proprio. Cani appartiene alla corrente dei popolari-riformisti, cioè l’area di Cabras-Fadda alla guida del partito insieme al gruppo che fa capo al leader dimissionario, Giuseppe Luigi Cucca e formato a sua volta da renziani della prima ora ed ex Ds.

Il nome di Cani dovrebbe mettere fine al lungo balletto di incertezze e scaramucce seguito all’indicazione di Pietro Morittu, capo di gabinetto nell’assessorato regionale ai Trasporti, 40 anni il prossimo 23 settembre, anche lui di Carbonia, il quale ha rinunciato all’incarico dopo le polemiche sul suo nome  arrivate nell’ultima assemblea del 26 maggio. La prossima, quella in cui dovrebbe essere eletto Cani, è invece fissata per il 9 luglio, alle 16,30, al centro congressi Losa di Abbasanta.

Per come si sono messe le cose nel Pd a livello nazionale – domenica scorsa è stata pesantissima la sconfitta ai ballottaggi con la perdita di città toscane ed emiliane storicamente governate dalla sinistra – è difficile che i dem sardi si mettano ancora a litigare. Anche se nell’Isola è andata bene, visto che il partito si è riconfermato alla guida di Iglesias attraverso il 29enne Mauro Usai, seppure in alleanza con l’Udc.

La scelta di puntare su Cani non è senza significati: il suo essere un sulcitano per il Pd equivale a ripartire da una provincia difficile che alla sinistra ha voltato le spalle una decina di anni fa, prima scegliendo il centrodestra di Ugo Cappellacci alle Regionali del 2009 e poi tingendosi di giallo alle Politiche dello scorso 4 marzo coi Cinque Stelle sopra il 40 per cento. E per contro: il Sulcis, con Iglesias, è anche uno dei pochissimi territori italiani che con la vittoria al ballottaggio di domenica ha salvato il Pd da una disfatta totale.

Quanto agli equilibri interni al partito sardo, solo nell’assemblea del 9 luglio si conoscerà la posizione definitiva della componente di Renato Soru che è minoranza e come via d’uscita alle dimissioni di Cucca avrebbe preferito il ritorno alle urne delle primarie puntando sul nome di Dolores Lai. Invece ha prevalso la linea della maggioranza che ha optato per l’avvicendamento interno e deciso, come da statuto, di affidare la scelta del nuovo leader al parlamentino democratico.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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